Mentre i dati di Bloomberg sugli investimenti record nelle rinnovabili continuano a rimbalzare per il web, due Paesi si guadagnano la medaglia del fotovoltaico 2015. Si tratta di Cile e Algeria, che trainano rispettivamente l’America Latina e il Nord Africa, zone che nei prossimi anni sono in odore di crescita sostanziale per quanto riguarda il settore.
Il piccolo campione sudamericano
Secondo gli ultimi dati dell’istituto di ricerca sull’energia rinnovabile del Cile, (Centro para la Innovación y Fomento de las Energías Sustentables – CIFES), il Paese ha concluso il 2015 con 848 MW di capacità solare installata. Di questi, 98 MW sono stati installati nel solo mese di dicembre.
Quello appena trascorso è stato un anno impressionante per il Cile: Nel 2013, la potenza installata nel settore del fotovoltaico valeva meno di 10 MW. Un anno più tardi era salito a 402 MW, e ora – alla fine del 2015 – ha più che raddoppiato questa cifra. Ma non finisce qui: il Paese ha in cantiere altri 2.195 MW e una moltitudine di progetti già approvati, per un totale di oltre 10 GW. Infine, restano 3.944 MW anch’essi per il momento su carta, in attesa di approvazione.
Il fotovoltaico algerino tira la volata del Nord Africa
Il Nord Africa non è da meno: l’Algeria, in particolare, ha installato circa 268 MW di capacità solare nel 2015, secondo i dati dell’Istituto nazionale per la ricerca sulle energie rinnovabili (CDER). È stata soprattutto l’azienda energetica di Stato, Sonatrach, a tirare la volata della forte crescita nelle installazioni.
Il Paese ha attualmente un obiettivo nazionale che prevede di installare entro il 2030 ben 22 GW di energie rinnovabili, unito a un aumento dell’efficienza energetica che permetta di risparmiare il 9% dell’energia attualmente consumata.
Queste cifre si inseriscono in uno scenario più ampio, tracciato da Bloomberg nel suo ultimo rapporto, che individua in America Latina, Africa e Asia i mercati più promettenti per il futuro delle rinnovabili e in particolare degli investimenti nel fotovoltaico. Grazie al continuo calo dei prezzi e alla costanza dei finanziamenti globali, si prevede un’onda lunga di almeno dieci anni favorevole al comparto