Click-day fissato al 16 marzo per fonti rinnovabili, microcogenerazione, climatizzazione degli edifici e sostituzione di motori elettrici. Parte il primo ciclo di programmazione del Fondo Kyoto con una dotazione di 200 milioni di euro, rispetto al totale previsto di 600 milioni di euro. Dal 16 marzo sarà possibile presentare la richiesta di accesso al finanziamento e sarà subito caccia ai fondi, soprattutto per quanto riguarda gli investimenti in fonti rinnovabili che presentano dotazioni esigue di fondi rispetto alla potenziale richiesta. Non solo le imprese di tutte le dimensioni potranno accedere al fondo, ma anche soggetti pubblici, persone fisiche, altre persone giuridiche e condomini. Il finanziamento per gli investimenti in fonti rinnovabili, cumulabile eventualmente con le agevolazioni previste dal conto energia, può contare su una dotazione complessiva di 10 milioni di euro, che però sono già ripartiti tra le singole regioni. Per esempio, la Lombardia dispone di poco più di un milione di euro di fondi per questa misura, mentre per tutte le regioni del Mezzogiorno sono solo 4 i milioni a disposizione. Il finanziamento per le imprese potrà coprire il 70% dell’investimento preventivato a un tasso dello 0,50%. L’agevolazione opera in regime de minimis, per cui le imprese che hanno già ottenuto più di 200 mila euro di questo tipo di aiuti a partire dal 2010 non potranno accedere. Nessuna possibilità anche per le aziende che non hanno ancora depositato almeno due bilanci su base annuale e per le imprese che non si trovano in contabilità ordinaria, per le quali l’accesso al fondo è precluso. La domanda dovrà essere presentata in via telematica e confermata con un invio cartaceo entro tre giorni (si veda altro servizio in pagina). Considerati i pochi fondi a disposizione, il mancato invio della domanda all’apertura dello sportello prevista per il 16 marzo (alle ore 12,00) potrebbe già determinare il mancato accesso al fondo. Si prefigura quindi l’ennesimo click-day.
Necessario rivolgersi alla banca per il rilascio della fideiussione. La Cassa depositi e prestiti, ente gestore del fondo, si avvale della collaborazione di una serie di banche convenzionate, il cui elenco è disponibile sull’applicativo web predisposto sul sito www.cassaddpp.it. Le banche convenzionate svolgono varie attività connesse all’attuazione del Fondo Kyoto. In primis, rilasciano all’impresa una comunicazione da allegare alla domanda di ammissione al finanziamento agevolato in cui dichiarano di aver ricevuto la richiesta di fideiussione bancaria pari al 30% dell’investimento previsto e in cui comunicano i dati relativi ai parametri di affidabilità economico-finanziaria dell’impresa stessa. Sono poi chiamate a produrre contestualmente la dichiarazione di impegno al rilascio della fideiussione bancaria e, successivamente al provvedimento di ammissione, la fideiussione bancaria per conto delle imprese. In seguito, stipulano il contratto di finanziamento e raccolgono la documentazione a supporto delle richieste di erogazione.
Spese ammissibili a partire dal 2 marzo. Il finanziamento copre esclusivamente le spese sostenute a partire dal 2 marzo, giorno successivo alla pubblicazione della circolare esplicativa. I progetti possono essere stati avviati anche precedentemente, ma non prima del 22 aprile 2009, fermo restando che le eventuali spese precedenti non possono essere ammesse a finanziamento.
Nessuna ripartizione territoriale per motori elettrici e protossido di azoto. Le misure a sostegno della sostituzione di motori elettrici e degli interventi sui cicli produttivi delle imprese che producono acido adipico e delle imprese agro-forestali non sono sottoposte a una ripartizione territoriale dei fondi. Pertanto, le imprese possono concorrere ad un unico budget nazionale. Per la sostituzione di motori elettrici sono a disposizione 15 milioni, mentre per la misura «protossido di azoto», le imprese possono contare su 5 milioni di euro.
Tetti massimi tecnici e di spesa per ciascun intervento. Ciascun intervento prevede tetti massimi tecnici e di spesa. Per esempio, per quanto riguarda il fotovoltaico sono finanziabili impianti di potenza compresa tra 1 e 40 Kwp integrati o parzialmente integrati in edifici con una spesa massima finanziabile pari a 160 mila euro in caso di tecnologie tradizionali e 260 mila euro in caso di tecnologie innovative. Il mini-idroelettrico è finanziabile fino a un massimo di 1,4 milioni per una potenza che non deve superare i 200Kwp. Stessa potenza massima anche per l’eolico, la cui spesa finanziabile non può superare i 400 mila euro. Per il termico a biomasse alimentato a pellets o a cippato potenza massima fissata a 450 Kwt con spesa massima ammissibile di 135 mila euro. Per la sostituzione di motori elettrici, la spesa è finanziabile fino a un massimo di 7.500 euro a motore e la domanda dovrà essere presentata per la sostituzione di almeno due motori. Per la misura «protossido di azoto» il tetto massimo di spesa è fissato a un milione di euro. È anche possibile presentare domanda integrando diverse misure, ma il massimale di finanziamento agevolato è comunque fissato a 1,5 milioni.