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Finiti gli incentivi, il fotovoltaico cerca nuova luce

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La fine degli incentivi al fotovoltaico in Italia è vicina. Il contatore del loro costo sul sito del Gestore servizi elettrici ha raggiunto nelle scorse settimane i 6,7 miliardi di euro, massima spesa prevista

Fonte: Il Venerdì di Repubblica

Autore: Alex Saragosa

 

La fine degli incentivi al fotovoltaico in Italia è vicina. Il contatore del loro costo sul sito del Gestore servizi elettrici ha raggiunto nelle scorse settimane i 6,7 miliardi di euro, massima spesa prevista. Ora, per una quindicina di giorni, si potranno ancora aggiungere piccoli impianti, poi chi vorrà installare pannelli fotovoltaici in Italia non godrà più di questo genere di aiuti (restano però, fino a dicembre, sgravi fiscali del 65 per cento sul costo dell’impianto).
Grazie agli incentivi, dal 2007 a oggi si sono installati 18,2 gigawatt di fotovoltaico, che producono tanta elettricità quanto tre grandi centrali nucleari e hanno contribuito all’incredibile crescita della produzione elettrica da rinnovabili in Italia: a maggio questa ha coperto il 40 per cento dei consumi e spesso, nelle ore più soleggiate, il costo del kWh in Borsa elettrica è sceso quasi a zero per l’enorme apporto del fotovoltaico. Fra minor acquisto di metano e kWh più leggero risparmiamo così oltre quasi tre miliardi l’anno, si sono creati migliaia di posti di lavoro e si sono ridotte le emissioni di CO2. È vero d’altra parte che, per un ventennio, le bollette elettriche saranno appesantite da quei 6,7 miliardi annui di incentivi. E ora molti sostengono che, senza nuovi aiuti, per il solare calerà il sipario.
"Non è così" dice Giuseppe Artizzu, economista dell’energia della società di progettazione Cautha, "anche se d’ora in poi la quasi totalità del mercato sarà rappresentata da piccoli e medi impianti, dedicati all’autoconsumo. Cioè il solare verrà installato non per immettere energia in rete attraverso grandi impianti, ma per ridurre la bolletta elettrica di famiglie o imprese. Per questo uso il suo costo è già competitivo in gran parte d’Italia, e in particolare per le aziende che consumano molta energia di giorno".
L’Autorità per l’elettricità e il gas, però, ventila di "tassare" l’elettricità ricavata dal sole, per evitare che il pagamento in bolletta degli oneri per gli incentivi ricada sempre di più su chi non usa il fotovoltaico. "Sarebbe irrazionale, colpirebbe il mercato dell’autoproduzione elettrica, che genera benefici per tutti. Si operi piuttosto una revisione radicale degli oneri che gravano sulla bolletta, per esempio finanziando gli incentivi alle rinnovabili con una carbon tax".
E che cosa servirebbe, invece, per aiutare il settore fotovoltaico a camminare da solo? "La cosa più importante sarebbe non penalizzarlo con nuovi balzelli e continui cambi di normativa, e sarebbe utile consentire la vendita diretta di elettricità da chi gestisce un impianto a un consumatore, che magari non può averne uno suo, senza dover passare dalla rete".
Però l’ascesa del fotovoltaico ha messo in crisi chi produce elettricità con il gas: "Per aiutarli, più che danneggiare le rinnovabili, sarebbe utile promuovere politiche che aumentino l’uso di elettricità, per esempio nei trasporti, con le auto elettriche, e usando più treni per le merci".