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Finanziamenti per la ricerca sull’efficienza energetica degli edifici

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Un nuovo impulso all’efficienza energetica degli edifici arriva dai fondi assegnati dall’Unione Europea a sostegno della ricerca, nell’ambito del VII Programma Quadro, che costituiscono l’ultima fase della Strategia Europa 2020.

Fonte: Rinnovabili & Territorio

Autore: Redazione

Complessivamente sono 7 i miliardi di finanziamenti che il Consiglio europeo della ricerca (CER) assegnerà ai migliori ricercatori, giovani e senior, attivi in Europa che presenteranno progetti per la ricerca e l’innovazione tecnologica, ripartiti tra varie linee di intervento.

Al settore ambientale andranno complessivamente oltre 1 miliardo di euro (1106) che saranno ripartiti tra le varie tematiche previste.

In particolare 265 milioni saranno destinati alla ricerca per la lotta al cambiamento climatico e le conseguenze attese per gli effetti sulla perdita di biodiversità.

Le tecnologie per migliorare l’efficienza energetica degli edifici, fabbriche del futuro, automobili ecologiche potranno concorrere per l’assegnazione di 488 milioni di euro.

Infine, la Commissione ha destinato 40 milioni all’iniziativa "Città intelligenti", per trovare impieghi più efficienti dell’energia e migliorare i trasporti urbani.

L’iniziativa potrebbe agevolare il percorso di attuazione della Direttiva sull’efficienza energetica in edilizia (Direttiva 2010/31/Ue) che ha introdotto il concetto di edificio a energia tendente a zero prospettando metodologie per la progettazione e la costruzione a basso consumo.

Un fronte quello dell’efficienza su cui la Commissione europea è decisa a investire dato che è grazie alla riduzione dei consumi che potrà permettere all’Unione di raggiungere gli obiettivi del 20-20-20.

Proprio il mese scorso Bruxelles ha annunciato una nuova direttiva del Parlamento e del Consiglio sull’efficienza energetica che attuerà una revisione delle direttive in essere, per rendere più cogenti le misure adottate dagli Stati membri sul risparmio energetico.

Su questo fronte, infatti, non si sono ottenuti i risultati attesi ma, anzi, nettamente al di sotto dei discreti esiti raggiunti, invece, nella riduzione delle emissioni di gas serra –su cui sicuramente ha influito positivamente anche la crisi economica- così come nell’incremento della produzione di energia da fonti rinnovabili. 

Concentrare gli sforzi sul risparmio e l’efficienza degli edifici potrebbe quindi risultare strategico, considerato che questo comparto è responsabile del 40% dei consumi totali di energia nel nostro paese, come emerso anche durante il tour dei dodici convegni “Edifici a energia quasi zero” organizzato da Edilportale nei mesi di maggio e giugno, in diverse città d’Italia.

L’esigenza è quindi quella di individuare a fianco di modalità costruttive meno energivore per i fabbricati di nuova costruzione, ulteriori strumenti per la riqualificazione energetica del patrimonio esistente.

Per questo le risorse messe a disposizione dell’Ue potrebbero essere molto importanti per individuare soluzioni tecnologiche innovative in grado di rendere economicamente sostenibili e convenienti gli interventi per l’efficientamento degli edifici.

Anche a fronte del fatto, che almeno per quanto riguarda l’Italia, la recente manovra economico finanziaria mette di nuovo in forse il futuro delle attuali aliquote di sgravio fiscale del 55% concesse a chi interviene con ristrutturazioni che migliorano l’efficienza e il risparmio energetico degli edifici. 

Tra i numerosi sconti fiscali che subiranno i tagli lineari, ci sono, infatti, le detrazioni Irpef del 55% per le riqualificazioni energetiche degli edifici, e la detrazione fiscale del 36% per le ristrutturazioni edilizie. Queste due detrazioni andranno in scadenza rispettivamente nel 2011 e nel 2012, quindi prima dell’effetto dei tagli ma al momento non sono state prorogate.

Non è dunque chiaro se i tagli avranno effetto retroattivo per le quote di lavori già effettuati negli anni precedenti o se si interverrà con una successiva proroga che li salvi dalle strette della manovra economica.