93 fra i progetti ammessi dalla Regione (in tutto sono 346) portano la firma di aziende pratesi, con 18 proposte del distretto che sono fra le prime 20 nella graduatoria del bando regionale riservata alle aree di crisi industriale (Prato e Massa Carrara) e 4 che sono fra le prime 20 nella graduatoria relativa al fotovoltaico con caratteristiche innovative.
«Per le aziende pratesi è una possibilità concreta di finanziare a fondo perduto interventi importanti – ha sottolineato il presidente della provincia Lamberto Gestri – E non dimentichiamo che l’impatto ambientale, il risparmio e l’energia prodotti potremo quantificarli su progetti effettivamente finanziati, e il ruolo decisivo avuto dal tavolo di distretto nell’attrarre attenzione su Prato e sul suo distretto».
Il risultato è un parco progetti di rilievo, più ampio di quello che il bando è in grado di finanziare con i 3 milioni di euro di cofinanziamento disponibili per la parte riservata alle aree di crisi, che sono in grado di muovere circa 7 milioni di investimenti complessivi fra risorse private e incentivi pubblici.
«Dimostra la vitalità del tessuto produttivo, ma anche il gran lavoro di informazione e animazione condotto sul territorio dalla Provincia insieme alle imprese, alle associazioni (Unione industriali, Cna e Confartigianato), ai Comuni, allo Sportello per l’energia sostenibile della Provincia e a Publies», ha commentato l’assessore all’ambiente Stefano Arrighini. «Senza Fabbriche di energia non avremmo avuto un bando con riserva territoriale come questo».
La provincia ha precisato che la graduatoria rimarrà comunque un punto fermo per l’utilizzo di eventuali economie, che magari potrebbero provenire anche da altre risorse regionali o europee. Il prossimo step sarà il perfezionamento delle modalità di assegnazione del contributo attraverso la valutazione dei costi e degli incentivi.
Il bando infatti prevede un cofinanziamento dell’80% per le piccole e piccolissime imprese, del 70% per le medie e del 60% per le grandi, ma le modalità del progetto, per esempio l’utilizzo del conto energia che aggiunge incentivi e quindi fa scendere il contributo regionale al 30%, vanno considerate.
Un solo rammarico per Arrighini, la scarsa aggregazione delle imprese che in gran parte è stata determinata dal tipo di progetti presentati: infatti al 95% si tratta di installazione di impianti fotovoltaici sui tetti delle aziende, in parte con la bonifica dell’amianto preesistente, interventi che non hanno necessità di partner per essere realizzati.
Al bando (uno degli strumenti utilizzati dalla Regione all’interno del Progetto Prato su sollecitazione del tavolo di distretto), sia gli enti locali che Unione Industriale, Confartigianato e Cna hanno offerto un importante supporto che, anche attraverso il coordinamento di “Fabbriche di energia”, ha favorito una maggior consapevolezza tra le aziende delle possibilità offerte dall’utilizzo di energie rinnovabili.