Eolico offshore europeo in crescita nei primi sei mesi del 2014. Stando ai dati diffusi dell’EWEA (European Wind Energy Association) è stata avviata la costruzione di 16 impianti per la produzione di energia dal vento. Il totale stimato per la produzione energetica è di 4,9 GW, mentre parchi eolici per altri 282 MW sono stati già realizzati, ma non ancora connessi alla rete.
Al dato positivo in merito alla costruzione di nuovi impianti, che fa dell’eolico offshore uno dei settori energetici trainanti del periodo in esame, il rapporto commissionato da RenewableUK fa corrispondere tuttavia un calo delle connessioni alla rete del 25%.
Una contrazione che potrebbe durare fino al 2016 secondo Justin Wilkes, Deputy Chief Executive Officer presso la European Wind Energy Association, che specifica però come un segnale positivo da parte dei governi nazionali potrebbe contribuire a rivitalizzare il comparto:
Per assicurare una crescita sana nella seconda parte del decennio e assicurare all’eolico offshore la possibilità di giocare il suo ruolo nella competitività, nella sicurezza oltre che nelle rinnovabili e negli obiettivi sul clima dell’UE all’industria deve essere assicurata visibilità a lungo termine.
Un accordo ambizioso per il pacchetto 2030 su Clima ed Energia dai vertici UE a ottobre vorrebbe dire inviare il giusto segnale rendendo la loro decisione particolarmente importante per il settore dell’eolico offshore.
Attenzione agli sviluppi dell’energia eolica, sia offshore che onshore, che potrebbe diventare un tema centrale della politica UK dei prossimi mesi secondo Maria McCaffery, direttore esecutivo presso la RenewableUK, che sostiene come:
Il sondaggio mostra come una politica che si oppone al sostegno per l’eolico onshore sia una fonte di perdita di voti per Conservatori, Laburisti e Lib Dem, i cui elettori vengono allontanati dalla retorica anti-eolico. Coloro che espongono punti di vista contrari all’energia eolica dovrebbero prestare particolare attenzione ai risultati in vista delle prossime elezioni.