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Eolico 2020 nell’UE: in linea per coprire il 15% della domanda elettrica

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L’EWEA ha rivisto in ribasso le sue precedenti stime per il 2020, alla luce del calo della domanda elettrica e dell’andamento dei singoli mercati nazionali dell’eolico. Nello scenario più prevedibile ci si attendono 192 GW totali e una produzione di 442 TWh, in grado di soddisfare il 14,9% della domanda elettrica di fine decennio. In Italia puntiamo ad almeno 12 GW cumulativi.

Fonte: QualEnergia.it

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Basiamo spesso le analisi e gli investimenti dei diversi mercati energetici soprattutto su previsioni a breve e medio termine che però devono essere sottoposte a continue verifiche viste le variabili in gioco: domanda, evoluzione tecnologica e normativa, quadro economico generale. L’EWEA, la associazione dell’eolico europeo, un anno fa ha rivisto le sue previsioni, fatte tra il 2009 e il 2011, per il 2020 nell’UE, soprattutto alla luce della pungente crisi economica e delle incertezze normative che si sono registrate in diversi mercati dei Paesi membri.

La Commissione Europea si attende per il 2020 una domanda elettrica più bassa dell’11% rispetto a quanto previsto ad esempio nel 2009, anno di uno dei report di EWEA sulle previsioni del mercato eolico. I consumi elettrici dovrebbero attestarsi intorno a 2.956 TWh, praticamente in linea con quella del 2008.

In base a questa previsione e all’andamento, spesso oscillante, dei diversi mercati nazionali dell’eolico EWEA proponeva un anno fa tre scenari di sviluppo per fine decennio (Wind energy scenarios for 2020 – pdf).

Quello mediano (central 2020 scenario) prevedeva 192 GW di eolico per una produzione di circa 442 TWh, in grado di soddisfare il 14,9% la domanda al 2020. Oltre alla domanda elettrica, dunque, si rivedono al ribasso anche le previsioni dell’installato di soli 4-5 anni prima: 230 GW, 581 TWh generati e una copertura della richiesta dell’UE del 15,7% (UE27).

Lo scenario centrale dell’EWEA stimava un totale di potenza eolica installata in 7 anni (dal 2014 al 2020) pari a 75 GW, cioè una media di 10,7 GW/anno. Nel grafico (clicca per ingrandire) le previsioni EWEA al 2020 su potenza installata, produzione e quota sui consume dell’eolico. Nelle prime tre righe le stime dei meno recenti report e nelle successive quelle degli scenari più recenti (basso, centrale e alto).

Per il primo anno (2014) questa sfida è stata vinta, anche se il percorso è ancora lungo. Come abbiamo già scritto e si anche può leggere dalle statistiche del sito dell’EWEA, nel 2014 nell’UE28 sono stati installati 11,8 GW di turbine eoliche, il 3,8% in più del 2013, per un giro d’affari tra 13 e 18,7 mld di euro. Attualmente la domanda elettrica europea è così coperta per il 10,2% dall’eolico, che con un installato di quasi 129 GW a fine 2014 ha una producibilità pari a circa 284 TWh.

Quello che sta accadendo nei fatti è che l’eolico, così come il fotovoltaico, stanno lentamente, ma inesorabilmente, sostituendo impianti energetici alimentati a combustibili fossili ormai nella loro fase di dismissione. Ricordiamo che l’eolico nel 2014 ha rappresentato in termini di potenza totale installata nell’Unione europea il 43,7%, che diventa il 73,4% se aggiungiamo il fotovoltaico e il 79% con le altri fonti rinnovabili (QualEnergia.it).

Nell’ambito delle macchine offshore si sconta ancora un certo ritardo. Attualmente (fine 2014) sono operativi 8 GW (nel 2014 installate 408 turbine per 1.483 MW). Gli obiettivi, o quanto meno le previsioni EWEA per fine 2020, parlano di circa 23,5 GW (2,9% della domanda elettrica totale). Una sensibile revisione al ribasso rispetto alle precedenti revisione della EWEA che stimavano in 40-45 GW l’eolico offshore al 2020.

Per l’Italia, l’associazione di categoria europea, prevede nello scenario centrale un installato cumulativo al 2020 di 12 GW (15 nello scenario più ottimistico). Mancherebbero dunque circa 3,4 GW (570 MW/anno), un target non impossibile se non fosse per le pastoie normative e burocratiche tipiche del nostre paese (solo 107 MW nel 2014).