In 5 anni, dal 2010 al 2015, l’LCOE, cioè il costo tutto compreso, sul ciclo di vita, del kWh fotovoltaico, è sceso del 58%. Ma la discesa continuerà: entro il 2025, cioè in poco meno di 10 anni, può ridursi di un ulteriore 59%. Per lo stesso anno il solare a concentrazione (CSP) i costi possono essere tagliati del 43%, per l’eolico offshore del 35% e per l’eolico onshore del 26%.
Tutto ciò a patto che ci sia un quadro regolatorio e di policy adeguato, cosa tutt’altro che improbabile dato che al momento la stragrande maggioranza dei Paesi ha messo in campo politiche di sostegno alle fonti rinnovabili: ad oggi (dati REN 21) 173 nazioni hanno obiettivi per le energie rinnovabili e 146 attuano specifiche politiche di sostegno.
La previsione arriva dall’agenzia internazionale per le rinnovabili, IRENA, che ieri ha presentato il rapporto "The Power to Change: Solar and Wind Cost Reduction Potential to 2025".
Tra 10 anni – prevede IRENA – il prezzo medio unitario nel mondo del FV e dell’eolico onshore sarà compreso tra 5 e 6 $cent per kWh, livelli peraltro che in certi contesti si sono già raggiunti.
Secondo IRENA, al momento, il costo complessivo di un impianto fotovoltaico utility scale è ai livelli più bassi del mondo in Cina e Germania (circa 500 $/kW), mentre in Usa si attesta intorno ai 1.500 $/kW e in Australia e Giappone supera i 1.600 $/kW. L’Italia è considerata un Paese a "costo medio" con meno di 1.000 $/kW: al di sotto dei 1.200 $/kW della Francia, ma più degli 800 $/kW del Regno Unito.
Il direttore generale di IRENA, Adnan Amin, ha spiegato che negli ultimi anni si è registrato un deciso calo dei costi delle rinnovabili: dal 2009 calo dell’80% per i moduli FV e del 30-40% per le turbine eoliche. Il rapporto dimostra che i prezzi continueranno a scendere grazie a diverse tecnologie e driver del mercato e alle economie di scala: ogni raddoppio dell’installato mondiale equivale a una discesa di costo del 20% per il FV e del 12% per l’eolico.
La riduzione dei costi al 2025 dipenderà sempre più da altri fattori di prezzo come i componenti diversi da quelli chiave, che sono i moduli per il FV e le turbine per l’eolico. Si avranno riduzioni sui cosiddetti costi BOS, compresi inverter, strutture di sostegno, opere civili e molto si può fare sul fronte della distribuzione e dei finanziamenti. Questa struttura dei costi più o meno efficiente si riscontra ad esempio in Germania dove non è un caso che il costo medio del kW FV residenziale sia del 37% inferiore rispetto a quello praticato in California e del 50% su quelli cosiddetti utility scale, osservano dall’agenzia.