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Energie rinnovabili: per Legambiente l’Italia è il Paese più virtuoso

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Secondo l’ultimo studio di Legambiente l’uso delle energie rinnovabili ha rivoluzionato in soli 10 anni i sistemi energetici di molti Comuni italiani.

Fonte: Magazine Green Planner.it

Autore: Andrea Manfredi

L’uso delle energie rinnovabili in Italia è l’argomento centrale dell’ultimo studio condotto da Legambiente. Lo scopo dell’iniziativa è definire il grado di sviluppo di queste risorse valutando anche l’impatto esercitato sui sistemi energetici dei vari Comuni italiani.

Le risorse rinnovabili hanno subito nel corso degli ultimi anni un forte sviluppo sia tra i privati sia tra le imprese che hanno iniziato ad adottare queste risorse per le loro utenze. Parallelamente, molte le compagnie energetiche hanno arricchito la loro offerta proponendo formule particolarmente convenienti e in grado di soddisfare questa rinnovata sensibilità ambientale.

Per avere qualche esempio è possibile accedere all’area luce e gas del comparatore SuperMoney e valutare le offerte delle varie compagnie energetiche.

Dal rapporto Comuni Rinnovabili 2015 di Legambiente, ormai giunto alla sua quinta edizione, emerge chiaramente come le energie rinnovabili siano diventate in Italia una preziosa risorsa. Nel corso di soli dieci anni il loro utilizzo ha letteralmente rivoluzionato il sistema energetico del Paese, rappresentando oltre il 38% dei consumi energetici nazionali.

Tra le risorse più apprezzate rientra quella solare che rende l’Italia il Paese più evoluto nella produzione e utilizzo. Un importante traguardo che mette in luce la centralità delle energie rinnovabili, destinate a occupare un ruolo chiave nel sistema energetico nazionale.

La conferma di questa tendenza tutta green arriva proprio dai numeri della produzione energetica da fonti rinnovabili, passata in soli tre anni da 84,8 a 118 TWh. Incoraggianti sono anche i dati relativi alla distribuzione degli impianti per fonti rinnovabili, circa 800mila, presenti su tutto il territorio nazionale, spesso integrati con sistemi di accumulo o di autoproduzione. Secondo i dati raccolti la crescente diffusione di questi impianti avrebbe ridotto le esportazioni di carburanti fossili dall’estero determinando anche un forte calo dell’impatto ambientale e dei costi per l’energia elettrica.

Nonostante gli importanti risultati conseguiti nel corso del 2014, sembra che adesso sia calato il ritmo di crescita rispetto al passato. Il settore eolico e fotovoltaico hanno infatti registrato una grande crescita nel biennio 2011-2012, per poi rallentare nel corso del 2014. Le motivazioni di questa variazione sono essenzialmente due: la prima, la mancanza di un sistema normativo per l’approvazione dei progetti; la seconda, l’assenza di un valido e duraturo sistema di incentivi.

Lo studio condotto da Legambiente ha portato anche all’individuazione del premio Comuni Rinnovabili 2015, consegnato quest’anno a Campo Tures. Grazie a un mix di sette tecnologie per fonti rinnovabili di vario tipo, il comune altoatesino si è dimostrato senza dubbio il più innovativo riuscendo a soddisfare il fabbisogno energetico dell’intero territorio, composto da oltre 5.200 abitanti, grazie all’impiego di vari tipi di energie rinnovabili. Un grande esempio che dimostra concretamente l’impegno dell’Italia a proseguire questa nuova strada energetica green.