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Energie rinnovabili, necessario un approccio europeo più integrato

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Amalia Sartori (Pdl – Ppe) ha a sottolineato «La necessità di un sistema più integrato a livello europeo per la promozione delle energie rinnovabili» e che invita l’Ue ad adottare nuovi obiettivi per il periodo successivo al 2020 e possibili soluzioni che potrebbero contribuire a incrementare gli investimenti.

Fonte: greenreport.it

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Oggi la Commissione energia del Parlamento europeo, presieduta dall’italiana Amalia Sartori (Pdl – Ppe)  ha approvatocon 49 voti favorevoli, 7 contrari e 1 astensione unarisoluzione non legislativa che sottolinea «La necessità di un sistema più integrato a livello europeo per la promozione delle energie rinnovabili» e che invita l’Ue ad adottare nuovi obiettivi per il periodo successivo al 2020 e possibili soluzioni che potrebbero contribuire a incrementare gli investimenti.
Il relatore, il democristiano tedesco Herbert Reul, ha detto che «Il rapporto offre una panoramica realistica sulle sfide future per le energie rinnovabili, ma anche le opportunità che ne derivano. Tutti noi ci aspettiamo che la quota di energie rinnovabili cresca, ma riusciranno ad adattarsi alla crescita solo se saranno realizzate le infrastrutture necessarie. Le fonti rinnovabili intermittenti non hanno bisogno solo di un back-up flessibile e dello stoccaggio di energia, ma anche di un ammodernamento della rete infrastrutturale esistente, il che è piuttosto costoso, quindi dobbiamo fare tutto il possibile per ridurre i costi delle energie rinnovabili. Il nostro accordo attuale con una vasta gamma di differenti meccanismi di sostegno non è certo ideale, soprattutto per quanto riguarda il mercato interno dell’energia. In futuro dovremmo trovare un approccio più europeo. Le enormi potenzialità di diversi Stati membri devono essere utilizzate».
Infatti nell’Ue, come risultato delle diverse caratteristiche dei mercati nazionali, delle potenzialità e dei diversi stadi, modelli e maturità delle tecnologie, coesistono una grande varietà di sistemi per la promozione delle energie rinnovabili. Il testo approvato evidenzia «Questa varietà crea problemi quali le inefficienze nel commercio transfrontaliero di energia elettrica» e gli eurodeputati sottolineano che «Un sistema più integrato a livello di Ue potrebbe contribuire a fornire un migliore quadro costo-efficienza» e chiedono alla Commissione europea «Di valutare le potenzialità di un meccanismo europeo per la promozione delle energie rinnovabili».
La Commissione energia del Parlamento europeo indica obiettivi e tappe per il periodo fino al 2050, la data antro la quale, secondo la Commissione Ue, dovrebbe vedere un 30% di energie rinnovabili  nel mix energetico dell’Ue e gli eurodeputati  suggeriscono che «L’Ue dovrebbe cercare di ottenere un quota ancora più alta, chiedendo alla Commissione di valutare i costi ei benefici dell’introduzione  un obiettivo obbligatorio dell’Ue per le energie rinnovabili per il 2030». Un emendamento che chiedeva un «Un obiettivo vincolante del 40-45% per il 2030» è stato respinto con  31 no e 18 sì.
Nella risoluzione si legge che «L’accesso al capitale per gli investimenti è un fattore essenziale per l’ulteriore sviluppo ulteriore delle energie rinnovabili, mentre esiste una crescente necessità di un quadro politico stabile per fornire garanzie economiche riguardanti la disponibilità di "reserve capacity mechanisms",ma anche per il sistema ed i "balancing services"».  
Infine, la Commissione energia invita la Commissione europea «Ad adottare misure per porre rimedio aglio ostacoli al commercio, per aiutare le aziende europee ad accedere mercati extra-Ue» ed evidenzia la «Necessità di favorire un ambiente competitivo per le operazioni e l’internazionalizzazione delle Piccole e medie imprese».