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Energie rinnovabili, in arrivo norme più semplici

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Stop alla burocrazia autorizzativa e largo alle rinnovabili.

Fonte: Il Sole 24Ore

Autore: F.Re.

Pressato dai rimproveri dell’Unione Europea e dalle sollecitazioni
degli operatori il governo si appresta a varare l’atteso decreto sulle
nuove “Linee guida per l’autorizzazione alla costruzione e
all’esercizio di impianti di produzione di elettricità da fonti
rinnovabili”. La bozza è in mano agli operatori per una consultazione
che si dovrà concludere entro il 3 luglio. Subito dopo – promette il
governo – il varo.
Le nuove procedure, stando alla bozza, ruoteranno attorno al
principio dell’autorizzazione unica e del silenzio-assenso da parte
della Regione e della Provincia interessata. Con una decisa
“blindatura” dai possibili (per non dire abituali) intralci
amministrativi pretestuosi.
Una semplice dichiarazione di inizio
attività (Dia) sarà sufficiente per avviare la realizzazione di
impianti eolici fino a 60 kilowatt, fotovoltaici fino a 20 kW,
idroelettrici fino a 100 kW, da biomasse fino a 200 kW e da gas di
discarica e biogas fino a 250 kW. Entro 15 giorni dalla presentazione
dell’istanza gli amministratori locali dovranno in ogni caso verificare
la documentazione presentata, comunicando o il via libera all’opera o
le eventuali contestazioni sulla documentazione. Trascorso il termine
il via libera è automaticamente acquisito.
Il testo del decreto prevede esplicitamente un argine alle
normative “locali” varate con i piani energetici regionali per limitare
o sbarrare la strada agli impianti. Norme che in ogni caso non
precludono – si legge nel testo – «l’avvio e la conclusione favorevole
del procedimento». In questi, e comunque in tutti i casi controversi,
le amministrazioni devono convocare entro 30 giorni la Conferenza dei
servizi. Nessun margine, oltretutto, per giustificare dilazioni nei
tempi con l’eventuale affastellarsi delle richieste: il procedimento di
autorizzazione unica dovrà essere avviato sulla base dell’ordine
cronologico di presentazione delle istanze. E nella bozza del
provvedimento si sottolinea comunque che «non possono essere posti in
via generale divieti o restrizioni di tipo programmatico per l’utilizzo
di determinate fonti rinnovabili, mentre eventuali restrizioni o
divieti di utilizzo, nel caso concreto ossia sul singolo progetto,
devono fondarsi su criteri di ragionevolezza, adeguatezza e
proporzionalità da valutarsi nell’ambito del procedimento
amministrativo».
Solo pochi giorni fa gli imprenditori del fotovoltaico associati al
Gifi-Anie avevano sottolineato in una nota come i ritardi nella
semplificazione normativa stessero producendo un pericoloso
rallentamento proprio nelle regioni più favorevoli al solare ma più
ostiche nella normativa: la Sicilia e la Basilicata.