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Energia termica fuori delle mura per abbattere i costi e dare lavoro

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Il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio tra progetti, prospettive e inversioni di tendenza.
«Erogati 30 milioni di contributi dal 2000, ora finanzieremo solo iniziative di sviluppo per il territorio»

Fonte: Il Tirreno, Cronaca di Cecina

Autore: Manolo Morandini

VOLTERRA Country style. Elegante, ma pratico. Con la misura di chi è abituato più ad essere operativo che a stare al riparo di una scrivania. Giacca a coste di velluto e cravatta, ma senza il gesso delle forme. Linguaggio pacato, ma preciso. Quello dell’ingegnere Augusto Mugellini che da novembre scorso è al timone della Fondazione Cassa di risparmio di Volterra. Nelle stanze che affacciano su piazza San Giovanni ha portato un vento nuovo. Un ente deciso a rinnovare il sodalizio con il territorio di riferimento, a rinsaldare la fiducia alla Cassa di risparmio chiudendo un’operazione di aumento del capitale da 27 milioni di euro, ma anche a dettare nuove linee per le erogazioni. È lui il nuovo presidente, succede a Edoardo Mangano, ma dice di parlare a nome del consiglio di amministrazione, chiamato a dare continuità all’attività della Fondazione in una fase complicata dopo due anni in cui per la forte carenza di risorse sono stati bloccati i Bandi erogativi. Invertire la tipologia delle erogazioni, pur mantenendo i settori di riferimento. È questa la linea? «Tutto è ancora in fase di organizzazione, ma l’obiettivo è quello di esercitare un ruolo più attivo rispetto ai periodi precedenti, a cui ho partecipato come membro dell’Organo di indirizzo. Si è trattato di tempi in cui c’era una maggiore disponibilità di risorse e quindi anche le decisioni seguivano criteri diversi. Da due anni mancano le risorse da mettere a bando, ma in misura diversa abbiamo continuato a fare erogazioni». Una questione di misura o di metodo? «In vent’anni la Fondazione ha fatto erogazioni in 136 Comuni, alcuni anche al di fuori della Toscana. E solo dal duemila il totale ha superato la soglia dei 30 milioni di euro. Qual è la parte che è rimasta sul territorio?». Che risposta si è dato? «Vogliamo evitare operazioni transitorie e fini a se stesse. Dobbiamo farci promotori di progetti orientati a sostenere lo sviluppo del territorio, intervenendo nei diversi settori e con le modalità che sono proprie dell’ente. Insieme alle istituzioni e anche con un orecchio alle esigenze delle associazioni». In che modo? «Nel mio bagaglio ho quarantadue anni di esperienze industriali. E questo territorio da un punto di vista economico credo di conoscerlo a fondo. Negli ultimi anni ho svolto consulenze per quasi tutti i Comuni dell’area con il mio studio che si occupa di impiantistica, ingegneria civile e sicurezza. Nella Fondazione porto questa mia esperienza di azienda. Non penso solo alla promozione di imprese nella loro accezione tradizionale. Dobbiamo innovare. Ci sono anche campi come la cultura e l’arte in cui si può fare impresa». Da dove passa lo sviluppo? «Da almeno venticinque anni la Fondazione o la Cassa di risparmio di Volterra hanno finanziato la redazione di progetti per l’adeguamento della 68. dell’ammodernamento del tratto da Cecina a Saline abbiamo sostenuto tutti i costi di progettazione. Una viabilità adeguata è una condizione necessaria. L’altra è la messa a regime dell’investimento fatto per portare il collegamento a internet veloce, la banda larga». Che cosa bolle in pentola? «A breve svilupperemo lo studio di fattibilità per lo sfruttamento della geotermia a bassa entalpia su Volterra. Ci sono degli acquiferi importanti di cui è necessario conoscere l’entità e le caratteristiche fisiche. Con la Cassa ci stiamo adoperando per dare corso a una fase più operativa. L’idea sarebbe quella di fornire energia termica a tutte le strutture all’esterno delle mura, dall’ospedale al carcere, dalle scuole al seminario. Tutte facilmente raggiungibili. Si ridurrebbero i costi per il fabbisogno energetico e dall’altra contribuiremmo a creare dei posti di lavoro per la costruzione e la gestione di questo tipo di impianti». Qual è il rapporto con la Cassa di risparmio di Volterra? «In Italia siamo una delle poche fondazioni che ha la proprietà di un istituto di credito. È un punto d’orgoglio e una responsabilità. Prima di Natale abbiamo dato il via libera per la sottoscrizione dell’ultima tranche dell’aumento di capitale che nel complesso è di 27 milioni di euro. È il segno di quanto crediamo nel ruolo della Cassa, di cui siamo proprietari e come tali eserciteremo il nostro ruolo di controllo».