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Energia, Rinnovabili, Italia: Dalle rinnovabili italiane 73 milioni ton di CO2 in meno e 170mila posti di lavoro in più

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Dal GSE un compendio sulle fonti pulite aggiornato al 2016

Fonte: Rinnovabili&Territorio

Autore: Redazione

Il Rapporto statistico 2016 è stato illustrato dal Gestore Servizi Energetici alla stampa – contestualmente al nuovo sito del GSE – e presenta un Paese in cui il 17,35% dei consumi complessivi di energia nei tre settori presi in considerazione (elettrico, termico e dei trasporti), è stato coperto dalle fonti rinnovabili: un risultato che ha permesso all’Italia di evitare l’emissione in atmosfera di 73 milioni di tonnellate di CO2 nel solo 2016.

«Relativamente alla produzione elettrica nazionale – dettaglia il GSE – la percentuale coperta dalle rinnovabili è arrivata nel 2016 al 37,3%, grazie agli oltre 742.000 impianti in esercizio nel nostro Paese, per una potenza installata di 52,3 GW e una produzione di energia rinnovabile di 108 TWh. L’idroelettrico si conferma come la fonte rinnovabile più rilevante, coprendo da sola il 39% della generazione elettrica da rinnovabili. Seguono il fotovoltaico (20%), le bioenergie (18%) e l’eolico (16%), che si attesta come la fonte rinnovabile più in crescita nel 2016.

Nel settore Termico, il 19% circa dei consumi energetici proviene da fonti rinnovabili, con la biomassa solida (utilizzata soprattutto nel settore domestico in forma di legna da ardere e pellet) che da sola ha coperto circa il 70% dei consumi termici rinnovabili, cui segue il contributo fornito dalle pompe di calore (25%).

Per quanto riguarda infine il settore Trasporti, nel 2016 sono stati immessi in consumo circa 1,2 milioni di tonnellate di biocarburanti, in larghissima parte costituiti da biodiesel».

In definitiva, ogni 10 kWh consumati complessivamente per utilizzi elettrici, per scaldarsi o per muoversi nell’Italia del 2016, quasi 2 arrivano dalle fonti rinnovabili.

Con benefici importanti non solo dal punto di vista ambientale, ma anche da quello economico ed occupazionale.

«Nel 2016 nel settore della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili sono stati investiti circa 1,8 miliardi di euro in nuovi impianti – elenca infatti il GSE – che hanno attivato un’occupazione “temporanea” per oltre 16.300 lavoratori, tra diretti e indiretti, che vanno a sommarsi ai 40.000 permanenti. Nel settore termico, invece, il GSE stima oltre 30.000 nuovi lavoratori temporanei attivati nel 2016 grazie ai nuovi investimenti (circa 3 miliardi di euro), ai quali si aggiungono i 34.000 lavoratori attivi nella gestione e manutenzione permanente degli impianti in esercizio. Infine, l’efficienza energetica nel 2016, tra incentivi (Conto Termico e Certificati Bianchi) e detrazioni fiscali, ha dato lavoro a oltre 50.000 persone».