Quattro le sezioni. La prima sull’anagrafica dell’azienda; la seconda riguarda l’identificazione dell’area in cui ricade l’attività (se si tratta quindi di tecnologie per gli infissi, o inverter o elettrodomestici, per esempio); nella terza vengono richieste informazioni sulla struttura d’impresa, mentre nella quarta si prendono in esame strategie e performance aziendali.
Le aziende hanno ancora tempo fino al 30 novembre per partecipare alla compilazione del questionario (le elaborazioni dei dati dovrebbero partire dopo la prima settimana di dicembre) e sia dall’Enea sia da Viale dell’Astronomia puntano a un ampio riscontro. Del resto, nell’indotto dell’efficienza energetica l’Italia ha una leadership tecnologica a livello europeo. Anche la platea è ampia: sulla base delle analisi di Confindustria l’efficienza energetica coinvolge (direttamente e indirettamente) quasi 300mila aziende e circa 3 milioni di occupati con settori che vanno dai trasporti alla meccanica, all’elettronica, agli elettrodomestici, ai motori elettrici, alle tecnologie per la riqualificazione energetica degli edifici, solo per fare qualche esempio.
L’efficienza energetica rappresenta anche una importante risposta sul piano ambientale alla riduzione delle emissioni e alla lotta ai cambiamenti climatici. Guardando infatti agli impegni del nostro Paese al 2020, si può vedere che oltre il 70% della riduzione delle emissioni è previsto grazie a investimenti in efficienza energetica.