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Energia/ Pronta bozza direttiva Ue su efficienza

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Schemi vincolanti per ridurre consumi 1,5% l’anno

Fonte: Virgilio Notizie

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Il prossimo giugno verrà ufficialmente presentata la proposta della nuova Direttiva europea sull’efficienza energetica, la cui bozza è stata informalmente resa nota nei giorni scorsi dall’agenzia EurActiv. Il conseguimento di una maggiore efficienza energetica rappresenta uno dei tre obiettivi del pacchetto clima-energia (cosiddetto "Pacchetto 20-20-20") che l’Unione Europea ha varato nel dicembre 2008 con orizzonte al 2020. Tuttavia, diversamente dagli altri due obiettivi (ridurre del 20% le emissioni di gas serra e aumentare al 20% il contributo delle energie rinnovabili), all’obiettivo del risparmio energetico non è stato dato carattere vincolante. Inoltre, come è stato ripetutamente denunciato anche dalla stessa Commissione Europea, proprio sul terreno dell’efficienza l’Europa si sta muovendo lentamente, con risultati finora deludenti.
La proposta di una nuova direttiva nasce proprio dalla necessità di imprimere slancio al settore dell’efficienza e di definirne un quadro comune per l’intera UE anche per il periodo successivo al 2020. A questo scopo, si punta a rendere vincolanti alcune misure che erano già previste dal Piano di Azione Europeo per l’Efficienza Energetica del 2006.
Secondo la bozza resa nota, gli Stati UE dovranno adottare schemi obbligatori per il risparmio energetico con un obiettivo di riduzione dei consumi finali nella misura dell’1,5% ogni anno. Ogni singolo Stato dovrà inoltre, entro il 30 giugno 2013, adottare appositi piani nazionali per migliorare la trasmissione e la distribuzione delle risorse energetiche attraverso valutazioni sul potenziale energetico delle infrastrutture esistenti ed interventi per il loro miglioramento. Per quanto riguarda la promozione dell’accesso ai servizi energetici innovativi, la proposta della Commissione raccomanda agli Stati membri l’adozione di nuovi modelli contrattuali insieme ad adeguate azioni di informazione sui nuovi servizi e ad interventi rivolti ad incoraggiare lo sviluppo di marchi di qualità. Ogni tre anni gli Stati membri dovranno inoltre effettuare controlli per verificare il rispetto dei parametri energetici comunitari e l’eventuale accertamento di inadempienze pone a carico dei soggetti responsabili l’applicazione di sanzioni.
Intorno a questo documento si sono già registrate alcune vivaci contrapposizioni da parte di organizzazioni ambientaliste che hanno lamentato, in particolare, la debolezza di un obiettivo limitato ad un risparmio energetico annuo dell’1,5%, ritenuto insufficiente per il conseguimento del traguardo indicato per il 2020.