Boom nel Regno Unito di impianti eolici in miniatura per fattorie e condomini. Con un aumento del 13% nel solo 2013, il numero delle turbine "mini" ha superato quota 30mila. Lo scrive il Telegraph, che ha dedicato ampio risalto a questa forma di energia alternativa, soprattutto alla luce del piano governativo, rivelato all’inizio di maggio, di ridurre il finanziamento ai grandi impianti di produzione eolica. Includendo anche quegli impianti in grado di produrre solo meno di 100kW, il numero (ottenuto dal Telegraph grazie a un’analisi della societa’ di settore Renewable Uk) rivaluta l’importanza dell’eolico per la Gran Bretagna. Finora il dato ufficiale riportava solamente le poco piu’ di 4.500 turbine nelle mani delle aziende energetiche.
Intervistato dal Telegraph, il parlamentare conservatore Chris Heaton-Harris, strenuo oppositore dell’eolico "onshore" su terraferma, ha detto: "L’utilizzo delle piccole turbine nelle fattorie e in campagna non e’ meno controverso delle grandi centrali eoliche. Sono molto soddisfatto del fatto che il mio partito voglia dare voce alle comunita’ locali, per far loro decidere circa l’opportunita’ di nuovi impianti".
L’opposizione del partito conservatore a questa forma di energia eolica si basa anche su un calcolo dei costi per la collettivita’. "I sussidi sono troppo alti", ha aggiunto Heaton-Harris.
Secondo un calcolo del Telegraph, l’ammontare totale del peso sui contribuenti e’ pari a 765 milioni di euro. Gran parte dei sussidi vengono infatti poi recuperati tramite le bollette agli utenti finali. Per Renewable Uk, nel 2013 sono state installate 605 medie e grandi turbine e 3.536 di produzione inferiore ai 100kW.
