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Energia elettrica fatta in casa Il Comune di Borno si crea un tesoretto

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Domani pomeriggio la vernice di un progetto che ha affrontato un percorso difficile
Pronta la centralina «pubblica» che sfrutta l’acquedotto civico e che farà incassare all’ente locale 165 mila euro su base annua

Fonte: Brescia Oggi

Autore: Claudia Venturelli

C’è un’altra inaugurazione, questa volta «energetica», nel programma primaverile di Borno: domani pomeriggio il taglio del nastro riguarderà la centralina idroelettrica «comunale» realizzata in località Navertino, vicino alla strada che porta al lago di Lova. Un’opera che chiude il «Programma di miglioramento ambientale» voluto dall’amministrazione comunale uscente. Dopo l’isola ecologica in località Bernina e l’incremento della raccolta differenziata con l’avvio della raccolta porta a porta, il Comune ha terminato i lavori per la realizzazione di un impianto pubblico che sfrutta l’acquedotto di Lovareno, recentemente tornato nelle mani dell’ente locale. L’operazione è stata lunga e di mezzo c’è stato anche il salvataggio della Funivia Boario-Borno, ma oggi i risultati si misurano in numeri: la centralina consentirà al municipio di incassare 165 mila euro all’anno per i prossimi trent’anni, e con questi soldi sarà possibile realizzare nuove opere pubbliche o soddisfare l’esigenza di nuovi servizi per il paese. Tutto è iniziato dieci anni fa con la costituzione della spa «Borno energia pulita» da parte del Comune (51%), della Società funivia Boario-Borno, di Vallecamonica servizi e della spa Carlo Tassara con un capitale sociale di 500 mila euro. Lo scopo era quello di realizzare due strutture: una appunto sull’acquedotto comunale e l’altra sul Trobiolo. La società, però, non è mai diventata operativa e in conseguenza delle perdite maturate ha chiesto all’ente locale di versare la quota non ancora conferita nel capitale sociale. Nel frattempo sono cambiate le leggi, e il municipio non ha potuto aprire la cassa. Così si è aperta una trattativa, e l’amministrazione ha ottenuto di poter sfruttare l’oro blu del torrente Trobiolo aumentando il valore nominale della società stessa. Poi però per la «Bep» spa è arrivata un’altra batosta: nella primavera del 2010 la Funivia Boario-Borno ha collassato senza possibilità di finanziamenti pubblici. A quel punto la giunta ha scelto di mettere sul mercato il proprio 51% di Borno energia pulita incassando un milione di euro: la somma è stata usata per pagare le fideiussioni (363 mila euro) nei confronti della Banca di Vallecamonica per conto della Funivia e per riscattare dalla Bep l’acquedotto di Lovareno, sul quale nell’autunno scorso ha iniziato i lavori per la realizzazione della centralina. Il progetto è costato 450 mila, e la turbina produrrà 750 mila Kw/h all’anno valorizzati alla tariffa di 0,22 euro al Kw/h. A conti fatti, dicevamo, 165 mila euro che il Comune introiterà ogni anno. L’opera verrà presentata al paese domani alle 15.30.