Bravi: «Le imprese che si rivolgono a SestaLab stanno chiedendo sempre più progettualità sull’idrogeno, la transizione è già in corso»
A Colle Val d’Elsa si sono celebrati nei giorni scorsi gli oltre trenta nuovi giovani diplomati nei corsi Ener Tech e Build Tech, proposti dalla Fondazione ITS Energia e Ambiente, l’istituto tecnico per l’alta formazione post-diploma che guarda alla transizione energetica della Toscana.
Una scelta alternativa all’università particolarmente premiante sul mercato occupazionale, dato che oltre il 90% degli studenti diplomati all’ITS trova un lavoro coerente con le proprie competenze, e con contratto a tempo indeterminato.
Un dato che dà la misura di quanto la transizione energetica possa portare opportunità di sviluppo, anche occupazionale, per i giovani del territorio.
«Aver maturato in anticipo sui tempi l’intuizione dell’ITS oggi paga: l’impegno profuso negli anni e la volontà delle imprese di mettersi in gioco con l’Istituto ha portato risultati», ha esordito Emiliano Bravi, vicepresidente della Fondazione e presidente del Consorzio per lo Sviluppo delle Aree Geotermiche (CoSviG), nel corso della tavola rotonda “ITS e lavoro” che si è svolta insieme alla consegna dei diplomi.
«La crisi energetica in corso ha reso particolarmente evidente l’importanza di agire sul fronte delle rinnovabili e delle Comunità Energetiche, idee sulle quali la Toscana geotermica si è portata avanti da tempo, ad esempio sviluppando reti di teleriscaldamento per mettere in comune l’energia termica ad emissioni zero che arriva dalle centrali geotermiche», ha continuato Bravi: «Dobbiamo offrire ai giovani opportunità di formazione che gli permettano di restare a vivere e lavorare qui, coltivando le energie rinnovabili disponibili sul territorio».
Un risultato per raggiungere il quale risulta fondamentale l’attiva collaborazione tra istituzioni e imprese locali, in un’ottica di sviluppo sostenibile.
«Dobbiamo provare a trasformare le difficoltà che ci presenta la crisi energetica in opportunità. Come CoSviG è qualcosa che stiamo toccando con mano a Radicondoli con SestaLab, un ramo d’azienda che nelle prossime settimane diventerà una società autonoma seppur sotto il controllo pubblico del Consorzio: si tratta di un laboratorio ambito a livello internazionale per testare i combustori delle turbine a gas, ma le grandi imprese di settore che si rivolgono a SestaLab stanno riducendo gli investimenti sull’oil & gas e ci chiedono progettualità sull’idrogeno. La transizione energetica è adesso e dobbiamo cogliere l’opportunità per formare i giovani alle professioni del futuro».
Professioni che si sviluppano nelle realtà tecnologicamente avanzate come SestaLab, ma che possono portare nuova linfa anche all’interno di settori più tradizionali come l’agroalimentare di qualità.
Una testimonianza che è arrivata al termine della tavola rotonda, conclusasi coi prodotti locali della Comunità del Cibo a Energie Rinnovabili (CCER), nata già nel 2009 grazie ad un’intesa tra Slow Food Toscana, Fondazione Slow Food per la biodiversità e CoSviG.
Per le ragazze e i ragazzi interessati, sono ancora aperte le iscrizioni per i nuovi corsi formativi di ITS Energia e Ambiente, ad alta specializzazione tecnica e tecnologica post diploma sui temi dell’energia, dell’ambiente e della sostenibilità, in avvio il prossimo ottobre.
Percorsi biennali di circa 1.800 ore complessive, organizzati in 4 semestri – realizzati nell’ambito del POR FSEe 2014-2020 e GiovaniSì della Regione Toscana e riconosciuto dal MiUR, con lezioni in aula, attività di laboratorio, visite didattiche, attività seminariali, incontri con rappresentanti del mondo imprenditoriale e un periodo di stage professionalizzante di 700 ore, realizzato interamente in azienda.