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Energia: Come e quanta energia consumeremo nel 2040?

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I risultati del World Energy Outlook pubblicato dall’Agenzia Internazionale per l’Energia e analizzato da Assoelettrica

Fonte: Rinnovabili&Territorio

Autore: Redazione

Quanta energia occorrerà al mondo nel 2040, e da quali fonti si approvvigionerà per procacciarsela, senza compromettere irrimediabilmente il clima? A questa cruciale domanda prova a rispondere l’ultimo World Energy Outlook (WEO) pubblicato dall’Agenzia Internazionale per l’Energia (IEA), ipotizzando che gli Stati firmatari dell’Accordo di Parigi riescano a mantengano gli impegni presi.

Un documento analizzato da Assoelettrica, che osserva come le rinnovabili e il gas naturale saranno le fonti di energia più utilizzate nei prossimi anni: anche se oltre 500 milioni di persone continueranno a non avere accesso all’elettricità, da qui al 2040 la richiesta di energia nel mondo aumenterà del 30%.

Tra i combustibili fossili sarà il gas naturale a crescere maggiormente (con un aumento del 50%), ma le rinnovabili rappresenteranno circa il 60% di tutta la nuova capacità di generazione al 2040 e la maggior parte dei nuovi impianti sarà competitivo senza il supporto di alcuna incentivazione. Infatti «il rapido sviluppo delle fonti rinnovabili –osservano da Assoelettrica– porterà inevitabilmente a un abbassamento dei costi: al 2040 il costo medio del solare si ridurrà ancora del 40-70% e quello dell’eolico del 10-25%. Nel panorama attuale gli incentivi per le energie rinnovabili ammontano approssimativamente a 150 miliardi di dollari all’anno, l’80% dei quali è destinato al settore elettrico, il 18% ai trasporti e circa l’1% alla generazione di calore. Tra meno di un quarto di secolo il settore elettrico risulterà così «fortemente decarbonizzato: l’intensità media delle emissioni correlate alla generazione elettrica prevista per il 2040 risulta di 80 grammi di CO2 per kWh nel 2040 a fronte degli attuali 515».

Come osserva Fatih Birol, direttore della IEA, le rinnovabili faranno grandi passi avanti nei prossimi decenni, ma i loro progressi rimarranno «in gran parte confinati alla produzione di elettricità. La prossima frontiera per la storia delle rinnovabili è quella di espandere il loro utilizzo nei settori dell’edilizia, dei trasporti e industriali, dove esiste un enorme potenziale di crescita». Crescita che, comunque, come sottolinea lo stesso documento IEA verrà fortemente inseguita: l’utilizzo delle rinnovabili diventerà sempre più rilevante nella generazione di calore –nota infatti Assoelettrica– arrivando a coprire metà della sua crescita al 2040.

Il problema più acuto rimane quello climatico: gli stessi obiettivi che gli Stati firmatari si sono impegnati a perseguire nell’ambito dell’Accordo di Parigi non saranno in grado di raggiungere il proprio scopo: «La Iea mostra che le emissioni di CO2, in calo da una media di 650 milioni di tonnellate all’anno nel 2000 a circa 150 milioni di tonnellate all’anno nel 2040, non riusciranno a limitare l’aumento della temperatura a 2 °C, come previsto dall’Accordo di Parigi. Il WEO 2016 ha infatti registrato un aumento della temperatura globale a più di 2,7 °C e quindi un riscaldamento globale superiore a quello previsto. È necessario quindi azzerare l’incremento delle emissioni quanto prima (tra il 2040 e il 2060), attuando fin da subito una riduzione di quelle generate dal settore energetico, grazie a un processo di decarbonizzazione e un aumento dell’efficienza energetica».