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Enel investe 110 milioni a Piancastagnaio – In stand-by Bagnore 4

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L’assessore Bramerini in Nevada per studiare le eco-centrali

Fonte: Il Sole 24 Ore – Centronord

Autore: Silvia Peraccini

La geotermia continua a essere l’unico motore delle energie rinnovabili in Toscana: anche nel 2010 ha assicurate il 25% del fabbisogno elettrico,cioè più di 5 miliardi di chilowattora sui 20 miliardi consumati nella regione. Ancora modesto, invece, l’apporto di fotovoltaico, biomasse, eolico e idroelettrico, che danno il 5% dei consumi,.

E proprio sul fronte geotermico è pronto a partire l’investimento da 110 milioni di Enel Green Power per il riassetto della centrale di Piancastagnaio, sul versante senese dell’Amiata, previsto da un accordo con la Regione Toscana del 2006. «Contiamo di iniziare i lavori nel prossimo giugno, appena arrivano le autorizzazioni che seguono la valutazione di impatto ambientale», fa sapere Enel Green Power dopo il parere favorevole – subordinato a 44 prescrizioni e a una raccomandazione sulla tutela ambientale espresso nelle settimane scorse dalla conferenza dei servizi al termine di due anni di lavoro. Prima di ottenere l’autorizzazione, precisa la regione, Enel dovrà presentare un progetto di monitoraggio sulla quantità e qualità della risorsa idrica, da concordare con la stessa regione e con le autorità di bacino dei fiumi Tevere, Ombrone e Fiora.

Se l’investimento geotermico a Piancastagnaio è pronto a partire, resta invece in stand by quello da i40 milioni per la centrale di Bagnore 4, nel comune di Santa Fiora, sempre sul Monte Amiata, ultimo e più importante – tassello per l’attuazione dell’intesa milionaria firmata da Enel, Regione e enti locali nel 2007. «Su Bagnore4 siamo lontani dal via libera -spiega l’assessore toscano all’Ambiente, Anna Rita Bramerini – la valutazione di impatto ambientale è in corso, ma restano da risolvere problemi di impatto ambientale, sia sulle emissioni in atmosfera che sulla tutela della risorsa idrica. Abbiamo già chiesto ad Enel di integrare il progetto una volta, ma vogliamo valutare bene». In realtà l’assessore insegue un sogno: applicare a Bagnore 4 la tecnologia a bassa entalpia che Enel ha applicato alle centrali geotermiche realizzate nello stato americano del Nevada. Per questo l’assessore ha già programmato per aprile un viaggio negli States al seguito dei tecnici EneL «Vogliamo capire come funzionano le centrali che utilizzano un flusso geotermico a temperature meno elevate – spiega Bramerini – e che in pratica sono centrali a circuito chiuso, elle danno molti meno problemi di impatto ambientale: Enel ha sempre sostenuto che questa tecnologia non è applicabile in Toscana, ma noi vogliamo vedere, capire e confrontare. In Italia è impossibile farlo, perché la nostra regione è l’unica ad avere la risorsa geotermica». In Toscana Enel Green Power gestisce il più antico complesso geotermico del mondo, con 35 impianti nelle province di Pisa, Siena e Grosseto e 728 Mw che producono appunto cinque miliardi di chilowattora l’anno.

Secondo Massimo Montemaggi, responsabile geotermia di Enel Green Power, il via libera a Bagnore 4 «potrebbe aprire prospettive significative non solo dal punto di vista della produzione dì energia, ma anche sul versante dell’occupazione e degli altri usi del calore geotermico». La stima di Enel è di impiegare più di 100 addetti per cinque anni tra diretti e indiretti, arrivando all’ampliamento dei sistema di teleriscaldamento e all’utilizzo di calore geotermico per le aziende presenti sul territorio. In attesa che sia sciolto in nodo di Bagnore 4, sono andati in porto gli altri investimenti geotermici, previsti nell’accordo del 2007f per la realizzazione degli impianti di Lagoni (12 Mw), Sasso 2 (20 Mw), Chiusdino (20 Mw) e Radicondoli (20 Mw)

Per le quattro centrali in funzione Enel ha già investato 350 milioni.