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Enel Green Power: nessuno ci credeva eppure oggi è un successo. Ecco perchè

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EGP potrebbe restare la sola società del settore green in Europa ad essere quotata in Borsa

Fonte: Greenbeez

Autore: Anna Tita Gallo

 
All’inizio sembrava un flop colossale, invece le sorti sul mercato finanziario di Enel Green Power, la costola di Enel dedicata alle energie pulite, si sono parecchio risollevate. Al punto che EGP potrebbe restare la sola società del settore green in Europa ad essere quotata in Borsa.
E’ senza dubbio una vittoria, quella di EGP, che al momento del suo debutto sul mercato azionario era stata sottovalutata e considerata troppo poco diversa dalle altre possibilità di investimento. Invece, oggi chi ha creduto nella sfida guadagna qualcosa come il 17% e il titolo tende sempre ad essere tra quelli che volano alto e fanno parlare di sé. In più, chi terrà le azioni per un anno dalla sottoscrizione potrà accaparrarsi la bonus share di un titolo ogni 20 in proprio possesso.
Sicuramente, questo successo non è legato ad una situazione italiana piuttosto favorevole, visto che gli incentivi alle rinnovabili hanno subito parecchi tagli. Anche a questo, tuttavia, da EGP è arrivata una soluzione: è l’idroelettrico. E’ stato, recentemente, Roberto Deambrogio, capo per l’Italia e l’Europa, a ricordare quanto sia un settore fondamentale. L’Italia e il suo boom industriale sono legati allo sviluppo di dighe e centrali idroelettriche: da questo principio si può ripartire, esplorando un territorio che ha ancora zone sconosciute e da sfruttare, sebbene Enel abbia già in pugno due terzi di queste centrali, grazie alla nazionalizzazione degli anni Sessanta, quando gli impianti passarono  obbligatoriamente a quello che era l’ente dello Stato. Ebbene, ecco la ricetta di Deambrogio: se è impossibile trovare spazi aperte o vallate, si può comunque puntare sull’idroelettrico, ma su quello dei microimpianti, al di là degli incentivi miseri.
A dire il vero, EGP si sta espandendo al di fuori dell’Italia per raggiungere traguardi importanti. La buona sorte la sta persino mettendo al centro di uno scenario in cui resterebbe la sola in Europa ad essere quotata in Borsa nel settore green, visto che Iberdrola e Edp (rispettivamente spagnola e francese) hanno abbandonato la nave.
Ci sarà, comunque, poca Italia nel prossimo futuro di EGP. Secondo il piano 2011-15, la crescita nel nostro Paese sarà di 0,5 GW; cresceranno solare, biomasse e geotermico, sarà ridotto l’eolico.
“Selettività” è la parola d’ordine, che implica soltanto un monitoraggio continuo dei ritmi di crescita, in relazione alle fonti da privilegiare. Così, in Italia le stime di crescita sono state tagliate del 35%, mentre salgono del 25% in Spagna, del 13% nel NordAmerica e addirittura del 300% in America Latina. Obiettivo, raggiungere nel 2015 i 10,4 GW rispetto agli attuali 6,2 GW, con un Ebitda pari a 2,4 miliardi.
Tra le ultime notizie, quella della costruzione dell’impianto eolico di Caney River nella contea di Elk, in Kansas, un progetto al quale ha collaborato anche il partner Trade Wind Energy, mentre è già stato concluso l’accordo con la Tennessee Valley Authority per la vendita dell’energia prodotta dal nuovo impianto. A comporlo saranno 111 turbine eoliche V-90 da 1,8 MW della Vestas. La capacità totale installata di circa 200 MW permetterà di produrre 765 milioni di kWh all’anno e soddisfare i consumi di circa 70 mila famiglie. Costo totale: 350 milioni di dollari, parte dei quali investiti per la conservazione del patrimonio ambientale della Prairie Tallgrass in Kansas.