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Enel e Regione Toscana puntano sulla geotermia

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«Basta con l’essere contro la geotermia: è una ricchezza del nostro territorio, vediamo di farne un elemento di crescita e sviluppo per tutti noi, come succede in altre parti del mondo». Il presidente toscano, Enrico Rossi, prova a rovesciare la prospettiva di inquinamento e proteste che, per lungo tempo, ha dominato nella zona di Larderello (Pisa) e sul monte Amiata (Siena e Grosseto), le due aree geotermiche storiche della Toscana e dell’Italia, dove il Gruppo Enel ha investito negli ultimi dieci anni circa un miliardo di euro, e dove entro il 2017 conta di investire altri 500 milioni (di cui 125 per la nuova centrale geotermoelettrica da 40 Mw di Bagnore 4, si veda Il Sole 24 Ore del 30 marzo scorso).

Fonte: Il Sole24Ore

Autore: Silvia Pieraccini

Il nuovo approccio regionale punta ad assicurare benefici (sociali e economici) ai territori che ospitano impianti geotermici, stimolando la creazione di una filiera toscana del calore. Va in questo senso il protocollo d’intesa firmato ieri a Firenze dal presidente Rossi e dall’amministratore delegato di Enel, Fulvio Conti, che guarda proprio agli «altri usi della geotermia legati al calore», per sostenere la nascita di un vero e proprio indotto nel settore termico e aprire a nuovi insediamenti produttivi nelle aree geotermiche.
In particolare Enel Green Power, braccio operativo del gruppo energetico nella geotermia, si impegna a ridurre ulteriormente, fino al 20%, il prezzo di cessione del calore e a mettere a disposizione il proprio know how in materia di teleriscaldamento (oggi i Comuni teleriscaldati sono cinque, Pomarance, Castelnuovo Val di Cecina, Monterotondo Marittimo, Santa Fiora e Monteverdi Marittimo, cui si aggiungono 250mila metri quadrati di serre, caseifici e salumifici che utilizzano il calore geotermico per l’attività industriale). Sul piatto la società energetica mette anche un milione di euro nei prossimi tre anni per dare supporto tecnologico allo sviluppo di iniziative legate all’uso del calore della terra e attrarre imprese che possano dare impulso alla green economy. I primi pretendenti si sono già fatti avanti con la Regione, e sono gruppi top come Pignone-General Electric e Siemens, interessati a sperimentare e testare turbine e componenti meccaniche nell’area Enel di Sesta, nella zona geotermica di Larderello, che sarà messa a disposizione dal gruppo energetico. Ma Enel Green Power e istituzioni locali stanno promuovendo incontri anche con l’imprenditoria locale, per favorire la nascita di un polo industriale a supporto di questa fonte rinnovabile.
«La geotermia toscana è una storia di successo tutta italiana che abbiamo contribuito a esportare nel mondo», ha detto l’ad Conti, ricordando che nel 2013 si festeggiano i 100 anni di produzione di elettricità da questa fonte rinnovabile (che in Toscana dà il 26% dell’energia consumata), un primato mondiale frutto di eccellenza tecnologica. «E ancora oggi questa fonte antica – ha aggiunto Conti – rappresenta per questa regione un volano concreto di sviluppo economico e sociale».
Il protocollo firmato ieri impegna Toscana e Enel a sviluppare la ricerca scientifica e l’alta formazione nel settore geotermico; è prevista anche la creazione di un polo territoriale delle energie geotermiche che, coordinando gli enti locali e i soggetti operanti nel settore come il Cosvig (Consorzio sviluppo aree geotermiche), il centro ricerca Enel, le Università, l’Irpet e il Distretto tecnologico regionale delle energie rinnovabili, trasferisca know how e attivi progetti di ricerca e di alta specializzazione.
L’accordo, infine, dedica attenzione alle tecnologie per la media e bassa entalpia, destinate a fluidi geotermici tra i 120 e i 150 C°, su cui la Regione intende puntare nel nuovo piano energetico che andrà in approvazione prima dell’estate. «Vogliamo ridurre al minimo gli impatti ambientali – ha assicurato il presidente Rossi – attraverso nuove tecnologie capaci di unire efficienza produttiva e tutela ambientale».

L’ANTICIPAZIONE
Sul Sole 24 Ore. Sul Sole 24 Ore del 30 marzo scorso l’articolo con l’anticipazione dell’investimento Enel di 125 milioni di euro per la nuova centrale geotermoelettrica da 40 Mw di Bagnore 4. Gli investimenti complessivi ammontano a 500 miloioni.