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Enel-Comuni: accordo per 300 posti di lavoro

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QUANDO il lavoro va a braccetto con il vapore pulito della terra: dall’accordo siglato fra Enel e Comuni geotermici arriverà una bella boccata di ossigeno sul fronte occupazionale.

Fonte: La Nazione, Cronaca di Livorno

Autore: Ilenia Pistolesi

Stiamo parlando del primo protocollo totalmente «local content» firmato dalla società e che garantirà un bel balzo in avanti per la crescita delle imprese locali. In soldoni nel 2015 si prevede, in ambito geotermico, un pacchetto commesse pari a circa 150 milioni di euro con 260 gare. «Nel dettaglio – spiegano in coro i consiglieri comunali Carlo Macchioni (Monteverdi) e Loriano Fidanzi (Pomarance) – cercheremo di intercettare una parte dei 150 milioni, aumentando così la soglia attuale che, per il volume di appalti, si aggira sui 25 milioni di euro. L’ingranaggio prevede una riprogrammazione in toto da un punto di vista socio-economico del territorio, che potrebbe portare anche qualcosa come 300 posti di lavoro. La priorità sarà data alle imprese locali ed ora spetta proprio alle ditte della zona fare la parte da leone, rispondendo alle offerte messe sul piatto da Enel, che prevedono anche la possibilità di usufruire del know how per la formazione. Ovvio che anche i Comuni dovranno essere nella partita, potenziando tutto il sistema infrastrutturale». Ma c’è dell’altro, perché le chance non mancheranno anche per le ditta extra territorio, «le imprese che vogliono inserirsi, avranno la possibilità di usufruire di capannoni o locali dismessi – proseguono i due consiglieri – con l’impegno di ottenere, nell’arco di tre anni, l’80% di occupazione di personale della zona. Per quanto riguarda invece i subappalti, saranno ancora favorite le imprese locali». L’altro punto saliente riguarda i settori che il colosso energetico appalta fuori area: «Si tratta di riportare, in loco, alcune commesse, quali le manutenzioni dei gruppi elettrogeni e la componentistica delle perforazioni – aggiungono Fidanzi e Macchioni – oltretutto gli appalti avranno una durata più lunga, ossia tre anni più una proroga biennale. Il territorio ha bisogno delle ricadute occupazionali di Enel, e la società ha bisogno delle risposte del territorio».