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Enea, dal patrimonio pubblico un’importante spinta all’efficienza energetica

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Gli edifici pubblici consumano ogni anno 4,3 TWh, cui se ne aggiungono 5,9 per l’illuminazione pubblica. Le proposte d’intervento

Fonte: Rinnovabili&Territorio

Autore: Redazione

«Negli ultimi anni –ha dichiarato il presidente dell’Enea Federico Testa, intervenendo al convegno “Le politiche ambientali per lo sviluppo sostenibile dopo Parigi 2015” svoltosi a Roma nei giorni scorsi–  l’Italia ha risparmiato 2 miliardi di euro in termini di riduzione delle importazioni di petrolio e gas e ha potuto evitare l’emissione di 18 milioni di tonnellate di CO2, grazie alle politiche per l’efficienza energetica. Occorre quindi continuare in questa direzione». In tal senso, intervenire a partire da edifici e infrastrutture a carattere pubblico riveste un’importanza particolare.
Secondo i dati forniti dall’Enea, in Italia gli oltre 13 mila edifici pubblici consumano ogni anno 4,3 TWh di energia per una spesa complessiva di 644 milioni di euro; di questi circa il 20% è quello più energivoro con un consumo pari a 1,2 TWh ed una spesa di 177 milioni di euro. Secondo le stime prodotte dall’Enea è possibile ridurre di oltre il 40% il consumo degli immobili più inefficienti, con un risparmio pari a 73 milioni di euro, attraverso interventi sull’involucro edilizio e sugli impianti, ma anche con una decisa virata in termini di abitudini negli usi energetici.
«L’Enea – ha precisato Testa –  nel suo ruolo di Agenzia Nazionale per l’Efficienza Energetica, ha come obiettivo il supporto al decisore pubblico nella predisposizione di misure operative per la promozione di interventi di miglioramento dell’efficienza energetica, il monitoraggio degli obiettivi nazionali di risparmio e la definizione di scenari di applicazione».
In questo contesto l’Agenzia si adopera dunque a produrre valutazioni di natura tecnica ma anche proposte di carattere operativo. Tra queste spicca il sistema di gestione Public Energy Living Lab (PELL) – già in fase di sperimentazione in 20 Comuni italiani – e recentemente inserito da Consip (la “centrale acquisti” della Pubblica amministrazione) nella Convenzione “Servizio Luce 4”  come strumento di monitoraggio della qualità del servizio di illuminazione pubblica.
PELL consiste in una sorta di piattaforma digitale per raccolta dati, rilevazioni, diagnostica dei consumi energetici, analisi delle prestazioni degli impianti;  grazie al costante monitoraggio e alla valutazione delle performance, consente di innovare profondamente le modalità di gestione dell’illuminazione pubblica, un settore che consuma 5,9 TWh all’anno con una spesa di circa 1 miliardo di euro. In particolare, PELL consente di monitorare e rendere trasparenti i consumi nell’illuminazione pubblica, in modo da  poter di programmare interventi di efficientamento: applicati agli 11mila punti luce pubblici a livello nazionale, tali interventi potrebbero portare a risparmi fino a quasi 400 milioni l’anno, pari a circa un terzo della bolletta degli 8 mila Comuni italiani per l’illuminazione pubblica.