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Edifici a consumi ridotti

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Isolare le pareti esterne e il soffitto genera risparmi fino a 1.400 € per un appartamento di 100 metri quadrati

Fonte: Il Sole 24 Ore

Autore: Michela Finizio

 

AI solare la parete esterna di una casa è come mettere i soldi in banca, magari in un conto deposito capace di generare risparmi nel tempo a beneficio dei proprietari. Lo continuano a dimostrare numerose aziende che lavorano nel comparto delle ristrutturazioni: l’eliminazione delle dispersioni termiche genera i maggiori risparmi in bolletta. «L’intervento di isolamento viene ancora visto come più impegnativo e costoso, rispetto al semplice cambio di serramenti o di una caldaia, ma è l’unico in grado davvero di abbattere i consumi energetici e incidere sul fabbisogno», afferma Gianluca Cavalloni, responsabile advocacy e sostenibilità di Saint-Gobain Italia.
Con l’approvazione della legge di Stabilità si è estesa a tutto il 2014 la possibilità di richiedere detrazioni fiscali per le ristrutturazioni (del 50% fino al 31 dicembre, poi nel 2015 la detrazione calerà al 40% e nel 2016 al 36%). Il tetto di spesa agevolabile è pari a 96mila euro (nel 2016 si abbasserà a 48mila euro) e il bonus viene ripartito in 10 quote annuali di pari importo. Ma per quali interventi gli italiani sono disposti a “rompere il salvadanaio” approfittando della proroga? Secondo un sondaggio Casa.it gli intervistati collocano in cima alle priorità il rinnovo dell’ambiente bagno (28%), seguito a una certa distanza dalla cucina (24%) e dalla sostituzione degli infissi a fini di efficienza energetica (20%). La sostituzione del pavimento, invece, è rimasta inchiodata a un misero 8% dei voti. Per quanto riguarda la ristrutturazione dell’edificio, gli italiani sembrano dare poco peso al tetto (5%) votando in maggioranza per un nuovo impianto di riscaldamento (31%), seguito dal rifacimento degli interni (27%) e dalla facciata con cappotto termico (24%).
Gli infissi e la caldaia, insomma, restano gli interventi più richiesti sul fronte energetico anche se, bollette alla mano, bisognerebbe partire dall’involucro. Secondo le analisi dello studio De Luca Talmon Architetti Associati per Isover, isolare le pareti esterne e il soffitto può generare risparmi da un minimo di 350 euro fino a un massimo di oltre 1.400 euro all’anno in un appartamento di 100 metri quadri all’ultimo piano di una palazzina milanese, oppure in una villetta unifamiliare. Entrambe costruiti negli anni Settanta, quando le strutture erano in cemento armato con doppio muro di tamponamento, i due edifici si prestano a una serie di ipotesi: ad esempio, isolare la controsoffittatura dell’appartamento all’ultimo piano del condominio con un prodotto come il feltro isolante Isover Ibr costerebbe circa 3.800 euro, con un risparmio annuale in bolletta, a lavori ultimati, di 596 euro e un recupero della somma spesa – insieme alla detrazione fiscale del 50% – in meno di quattro anni; in una villetta unifamiliare, invece, il rifacimento esterno del cappotto termico su tutte le pareti con Isover Capp8, a fronte di una spesa complessiva di 18.750 euro, potrebbe permettere risparmi annuali per 1.464 euro e lo sforzo economico (agli attuali costi dell’energia e con il bonus del 50%) si ripagherebbe in meno di 7 anni. In entrambe i casi non é stata presa in considerazione l’ipotesi che l’intervento raggiunga i parametri di trasmittanza necessari per accedere alla detrazione fiscale del 65% per l’efficienza energetica, che dipendono dalla zona climatica e dai parametri specifici. In tal caso, infatti, i risparmi diventano ancora più elevati. «La crescita del mercato delle ristrutturazioni – afferma Gianni Scotti, presidente di Saint Gobain Italia – e del fenomeno del fai-da-te oggi ci spinge a dialogare con un pubblico nuovo, molto più ampi». Il sistema di sgravi ha reso più diffuse le ristrutturazioni tra i privati, anche su immobili di piccolo taglio. «Purtroppo le rate vengono distribuite nell’arco di 10 anni», aggiunge Cavalloni.
Sul mercato esistono diversi sistemi di isolamento. Il cappotto, ad esempio, ormai viene installato riducendo al minimo il fastidio per chi occupa l’immobile: «La lana di vetro viene applicata all’esterno – spiega il tecnico – e si mantiene nel tempo, anche per più di 30 anni». Nel caso di condomini in cui diventa difficile ottenere l’approvazione dell’assemblea, o, nel caso di edifici storici vincolati, si può intervenire anche in modo parziale, su singoli alloggi o parti dell’involucro: «Si possono creare delle contropareti dall’interno – aggiunge Cavallotti – o entrare attraverso micro-perforazioni nell’intercapedine tra i mattoni e con un compressore inserire della lana da insufflaggio. Questi sistemi sono meno efficaci del cappotto, ma sono più economici».