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Ecco come la geotermia può contribuire a invertire il sovrasfruttamento della Terra

Global Footprint Network: «L'energia geotermica è un’alternativa potente ai combustibili fossili per la produzione sia di elettricità sia di calore»

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Global Footprint Network: «L’energia geotermica è un’alternativa potente ai combustibili fossili per la produzione sia di elettricità sia di calore»


Il giorno del sovrasfruttamento del pianeta, ovvero l’Earth Overshoot Day, nel 2022 è arrivato il 28 luglio: significa che stiamo trascorrendo 156 giorni – quelli che ci separano dal 31 dicembre – in debito con la Terra. Che cosa significa?

Il Global Footprint Network calcola ogni anno il budget di risorse naturali e servizi ecosistemici messi a disposizione dal nostro pianeta (la biocapacità, occupata per il 55% dalla sola produzione di cibo) e li confronta con la domanda di tali risorse e servizi da parte dell’umanità (come proxy viene usata l’impronta ecologica): da un lato il consumo umano di risorse biologiche, dall’altra la capacità degli ecosistemi italiani di rigenerarle (o di assorbire i nostri scarti, in primis le emissioni di CO2, che da sole valgono il 60% della nostra impronta ecologica).

Il risultato è sconfortante: per rigenerare tutte le risorse ed i servizi ecosistemici che l’umanità attualmente richiede al pianeta annualmente sarebbe necessaria la biocapacità di 1,75 Terre, che naturalmente non abbiamo a disposizione.

E in Italia, dove l’Overshoot Day “nazionale” è caduto il 15 maggio – dunque in anticipo rispetto alla media globale –, le cose vanno ancora peggio: l’Overshoot Day italiano rappresenta la data in cui l’Earth Overshoot Day cadrebbe se ciascun cittadino del mondo avesse lo stesso stile di vita e gli stessi livelli di consumo di un italiano medio, ed arrivare al sovrasfruttamento già a metà maggio significa essere immersi in un modello socioeconomico ampiamente insostenibile.

Per supportare consumi di risorse biologiche come quelli italiani, avremmo infatti bisogno un territorio ampio 2,7 volte quello che in realtà è delimitato dai nostri confini nazionali.

Mettere pienamente a frutto le risorse disponibili sul territorio, come la geotermia, potrebbe però aiutarci a invertire la rotta. Secondo le valutazioni del Global Footprint Network, ritardando l’Overshoot Day di 6 giorni ogni anno, l’umanità riuscirebbe a far rientrare la propria impronta ecologica al di sotto dei limiti planetari prima del 2050.

In questo contesto, stime prudenziali indicano che la geotermia da sola potrebbe offrire un contributo significativo riportando indietro le lancette di 0,8 giorni.

«La geotermia è una potente fonte di energia rinnovabile che la Terra produce continuamente, rendendola un’alternativa affidabile ai combustibili fossili non rinnovabili – spiegano nel merito dal Global Footprint Network – Investire nell’energia geotermica ha il potenziale per ridurre l’impronta di carbonio dell’umanità, così come la nostra dipendenza dalle risorse minerarie. L’energia geotermica è un’alternativa potente ai combustibili fossili per la produzione sia di elettricità sia di calore, per merito della sua abbondanza ed efficienza. Attualmente stiamo utilizzando solo il 6-7% circa del potenziale geotermico globale. Il Project Drawdown stima che l’aumento della produzione geotermica al 2,6-2,8% entro il 2050 potrebbe comportare un risparmio complessivo da 8 miliardi fino a 1,2 triliardi di dollari».