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Due fisici a portare in alto il nome della Toscana nel mondo della ricerca scientifica

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Il fisico livornese Dario Auterio è uno dei dieci ricercatori che, secondo la prestigiosa rivista scientifica Nature, hanno “fatto la differenza” nel 2011; un altro fisico, il trentacinquenne Francesco Riboli, che lavora al Cnr e al Lens di Firenze, ha saputo sfruttare le potenzialità offerte dalle nanotecnologie per aumentare l’efficienza dei pannelli fotovoltaici

Fonte: greenreport.it

Autore: Luca Aterini

Il fisico livornese Dario Auterio è uno dei dieci ricercatori che, secondo la prestigiosa rivista scientifica Nature, hanno "fatto la differenza" nel 2011. Auterio ha infatti presentato, in un seminario al Cern di Ginevra, lo scorso settembre, i dati – che ancora aspettano conferme definitive – secondo cui la velocità raggiunta dai neutrini superi in realtà quella della luce, suscitando così interesse e stupore tra ricercatori e profani sparsi in tutto il pianeta.
‹‹Sono molto onorato di questa decisione di Nature, penso che ci premia del lavoro fatto in questi anni: non mi riferisco soltanto a me, ma ai miei collaboratori››, afferma Autiero, presentato da Nature come "il fisico timido che sfida la relatività". ‹‹Più che timido posso sembrare un po’ feddo – precisa Autiero. Lavoro con una mentalità diversa: le cose che faccio durano tanti anni, sono un fanatico del metodo sperimentale››. Per il suo gruppo di ricercatori, continua, ‹‹il valore del lavoro fatto fin dall’inizio era indipendente dal risultato. Si lavora, per così dire "alla cieca" e facciamo di tutto per avere i dati più attendibili, senza farci influenzare dal risultato››.
Una notizia, quella del riconoscimento di Nature, che da lustro indiretto alla Toscana, terra natale di Autiero. Notizia che fa coppia con quella riportata oggi sulle pagine de la Repubblica: un altro fisico, il trentacinquenne Francesco Riboli, ha percorso a passo di gambero il tragitto che compiono che porta oltreoceano, compiuto da tanti protagonisti della triste "fuga dei cervelli" nostrani. Riboli, che lavora al Cnr e al Lens di Firenze, ha saputo sfruttare l’opportunità offerta dalle borse di studio Fulbright Best, ‹‹finanziate dalla Regione Toscana con le risorse del Fondo sociale europeo per permettere a cinque giovani studiosi toscani di fruire di un programma semestrale universitario presso la Santa Clara University, in California, con frequenza nelle aziende della Silicon Valley per sperimentare le proprie idee››, come spiega la Repubblica.
Idee che parlano di un’idea per sfruttare le potenzialità offerte dalle nanotecnologie per aumentare l’efficienza dei pannelli fotovoltaici, un indirizzo di ricerca ultimamente particolarmente fiorente in ambito internazionale. Un brevetto che non è destinato a rimanere pura astrazione, ma che ha riscontrato l’interesse di un importante partner industriale, grazie alle cui finanze Riboli spera di veder affacciati sul mercato i risultati delle sue fatiche tra circa un anno: un bell’esempio di come ricerca ed innovazione vadano strettamente a braccetto con le esigenze di un’economia sostenibile, e come le condizioni per realizzarla ci possano essere e si possano valorizzare anche nella nostra Toscana.