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Dopo i tagli al fotovoltaico la Spagna sceglie la geotermia?

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L’Associazione dei produttori di energie rinnovabili (APPA) e l’Associazione delle imprese della geotermia della Galizia (Acluxega) hanno firmato un accordo per promuovere lo sviluppo della geotermia

Fonte: GeotermiaNews

Autore: Redazione

La Spagna vanta il secondo mercato europeo delle rinnovabili (dopo la Germania) e grazie ad esse riesce a soddisfare una importante quota (si parla di circa un terzo) della produzione nazionale di energia elettrica.

A gennaio però, a causa della complessa situazione finanziaria e delle politiche di rigore chieste dall’Ue, il governo guidato da Mariano Rajoy aveva annunciato la decisione di «sospendere temporaneamente gli incentivi economici mirati alla costruzione di nuovi impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili».

Detto fatto: il 27 gennaio il regio decreto che taglia gli incentivi agli impianti che ancora non facevano parte del registro ufficiale è diventato legge.

Alla Spagna, che come tutti i paesi Ue ha presentato un piano di azione nazionale per raggiungere gli obiettivi della direttiva 20-20-20, mancano ancora 20 GW di potenza ottenuta con energia rinnovabile per centrare quegli obiettivi e una strada per ridurre questo gap potrebbe essere, allora, la geotermia da utilizzare sia per la produzione elettrica sia per la produzione termica.

Il Piano energetico 2011-2020, approvato dall’esecutivo quando era ancora Primo Ministro José Luis Rodríguez Zapatero, prevede nei prossimi 10 anni uno sviluppo della capacità installata da fonti rinnovabili pari a 63.760 MW, che dovrebbero rappresentare una quota pari al 20% nel mix energetico spagnolo proiettato al 2020.

Lo sviluppo delle energie rinnovabili previsto dal Piano prevede una crescita diffusa di tutte le filiere e tra queste una quota pari a 50MW era destinata alla geotermia, contro 7250 MW di fotovoltaico, i 35.000 MW di eolico (erano 20.750 MW alla fine del 2010), i 4.800 MW di solare termodinamico e i 13.860 MW (erano 13.220 MW nel 2010) di idroelettrico nonché e il raddoppio della potenza installata di impianti a biomassa per arrivare a circa 1.950 MW.

Anche se presente come quota di rinnovabili nel piano, la geotermia compare però –a detta delle associazioni del settore- ben al di sotto delle effettive potenzialità energetiche del comparto, sia per l’alta che per la bassa entalpia e, quindi, sia per quanto riguarda la produzione di elettricità che di calore.

Il taglio introdotto agli incentivi dell’energia prodotta con l’energia solare potrebbe però invertire –almeno in parte- queste previsioni e far crescere il contributo della geotermia, per raggiungere gli obiettivi al 2020.

Su questa strada sembra stiano lavorando l’Associazione dei produttori di energia rinnovabile (APPA) e l’Asociación Cluster da Xeotermia de Galicia (Acluxega) che riunisce più di 70 realtà del settore nazionale con l’obiettivo congiunto di “sviluppare azioni comuni volte alla promozione e il progresso della geotermia”.

L’accordo è stato firmato da José María González Vélez López e Manuel Portela, i rispettivi presidenti delle due associazioni, che hanno dichiarato che «l’energia geotermica è una parte delle risorse energetiche del nostro paese e può essere una parte del nostro approvvigionamento energetico futuro, come in altri paesi europei, per ridurre le emissioni di gas serra, producendo allo stesso tempo ricchezza e posti di lavoro»

«Quindi -hanno aggiunto i due presidenti- da parte delle organizzazioni che rappresentiamo, ci sentiamo responsabili di trasmettere ai cittadini l’importanza dell’uso di questa energia rinnovabile».

In base all’accordo, APPA e Acluxega coopereranno per la promozione e lo sviluppo del settore provvedendo anche ad istituire una commissione composta da due rappresentanti per ogni associazione partecipante, che saranno i responsabili dello scambio di informazioni tra i rispettivi organi di direzione.

«Il Piano per le Energie Rinnovabili (PER) 2011-2020 ha raccolto la richiesta del settore dell’energia geotermica –hanno detto i presidenti di APPA e Acluxega– e, per la prima volta, è stata inserita questa fonte rinnovabile nella pianificazione energetica nazionale ed è stato considerato il suo contributo per il raggiungimento degli obiettivi».

Tuttavia, aggiungono, «gli obiettivi delineati nel PER 2011-2020 sono molto lontani dal vero potenziale della generazione che ha sia l’energia geotermica ad alta entalpia per la produzione di energia elettrica che la geotermia a bassa entalpia per la produzione di calore».

L’accordo prevede quindi azioni comuni volte alla promozione e allo sviluppo della geotermia ed entrambe le organizzazioni lavoreranno per raggiungere questo obiettivo e per diffondere l’importanza di questa energia rinnovabile.