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Dieci milioni di euro per le ripe di Santa Fiora

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La scelta del Comune di valorizzare e mettere in sicurezza un’area e alcune testimonianze storiche di grandissimo pregio, come il vecchio Mulino e il Convento di Sant’Antonio, per renderle fruibili per la popolazione e farle diventare un’ attrazione per visitatori e turisti, è stata strategica nello scenario delle decisioni amministrative del governo Verdi e recupera ritardi di decine di anni.

Fonte: Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Autore: Fiora Bonelli

Ora arrivano dieci milioni di euro di investimenti. «Nel 2014 sarà riconsegnata a Santa Fiora un’area di grande pregio, e la sicurezza strutturale di una parte importante del fronte lavico – commenta il sindaco di Santa Fiora Renzo Verdi – Con il consolidamento delle ripe torneranno a disposizione della comunità aree oggi di pregio, attrezzate con un ostello ed uno spazio fruibile per concerti e con un punto ristoro». Il sindaco fa presente che «purtroppo alcune frane del fronte lavico, lo scoglio su cui poggia il centro storico di Santa Fiora, hanno causato ritardi nel completamento dei lavori, ma l’opera costante del Comune nel reperimento delle risorse e nella gestione dei nuovi lavori, consentirà nel 2014 di iniziare la messa in sicurezza dell’ultimo tratto di roccia. Negli ultimi 10 anni tutte le progettazioni che sono state previste a valle del fronte hanno dovuto, inevitabilmente, fare i conti con le caratteristiche geomorfologiche del costone su cui poggiano». Per il restauro, è occorso un lavoro costante e puntiglioso nella ricerca di finanziamenti, iniziata col primo finanziamento ottenuto dall’Europa per la riqualificazione delle zone abbandonate. «Il progetto risale al 2006, si chiama “Parco fluviale”, rammenta Verdi, e riguarda il recupero dell’anello di territorio a sud del centro storico e della struttura del Mulino medievale e del convento di Sant’Antonio, che erano crollati e abbandonati. Le opere partono in tempi rapidi, e vengono realizzate le ricostruzioni ed i consolidamenti, ma nel 2010 una frana delle mura medievali e dei massi del fronte lavico rende vani i lavori eseguiti, cosicché diventa impossibile inaugurare le opere eseguite e, nel frattempo, praticamente concluse. Parte allora un nuovo progetto, e con esso la ricerca di nuovi finanziamenti per il sostegno delle mura e di Sant’Antonio. Tuttavia il fronte lavico continua a cedere, e si arriva agli anni recenti, 2013, con un altro progetto – finanziato per 3milioni di euro – che ha come obiettivo il consolidamento del fronte lavico. Il finanziamento e le opere vengono seguite da un commissario del Ministero dei Lavori Pubblici e dalla Regione Toscana.