Confermiamo quanto scritto da Calenda. Anzi no. Anzi, confermiamo ma integriamo. La telenovela del decreto ministeriale che deve normare il comparto delle energie rinnovabili – aste e incentivi compresi – si arricchisce di un nuovo capitolo.
Non è una vera e propria inversione a U rispetto al clamoroso “copia&incolla” che il ministro Di Maio si accingeva a fare, apponendo la sua firma su un testo sostanzialmente identico rispetto a quello del suo acerrimo avversario (e predecessore alla guida del Ministero dello Sviluppo economico). Ma è palese il segnale che la gaffe sulle rinnovabili era stata difficile da digerire. (continua)