QUINDICI RICHIESTE per attivare altrettante centrali di geotermia, sette progetti già in stato avanzato nel campo delle bioenergie: totale ottanta giovani dipendenti da assumere appena i piani di espansione di Graziella Green Power saranno conclusi. Un numero di posti di lavoro importante, visto che per ogni nuovo impianto sono previsti tre addetti da adibire al controllo e alla gestione dei sofisticati macchinari messi in funzione. Le premesse per condurre in porto l’operazione in tempi brevi ci sono tutte. Il gruppo Graziella è leader nell’oro e ora lo è anche nella produzione di energie rinnovabili, non solo quelle legate al fotovoltaico: I piani di crescita infatti si sono indirizzati verso settori sempre più innovativi. L’acquisto della società Toscogeo, che si occupa di geotermia pulita, ha permesso di gettare le basi per una ricerca di siti utilizzabili nell’area dell’Amiata, in Sardegna, Alto Lazio e nel territorio aretino. Ma le strategie del gruppo si sono dilatate ben oltre, fino a comprendere le bioenergie, un metodo che utilizza masse legnose, con le quali si avviano processi di gassificazione. Un impegno importante, quello messo in campo, che aggiunge ai 70 milioni del biennio precedente, altri 70 milioni di investimenti, che rappresentano un importante esborso per vincere le sfide energetiche. In tempi di depressione economica, trovare imprenditori che si frugano in tasca e allargano i loro spazi di attività, aiuta a sperare e fa bene alla salute.
«LE STRATEGIE dell’azienda — hanno dichiarato i vertici della società presieduta da Gianni Gori — si sono rivolte in direzione di una diversificazione delle fonti, introducendo tecniche innovative, capaci di ottimizzare i risultati ottenuti. Si tratta di uno spazio da esplorare grazie alle nuove tecnologie».
Porta la firma di Graziella Green Power il più grande parco fotovoltaico della Toscana che produce una quantità di energia sufficiente al fabbisogno di 6 mila famiglie. L’impianto è sorto a Malalbergo, in un’area di 23 ettari, dove sono state creare le strutture che in un anno producono 15 milioni di Kwh. Inutile aggiungere che l’operazione è tutta all’insegna dell’efficienza aziendale e gestionale visto che è in grado di garantire introiti per 4 milioni di euro, una cifra che, conti alla mano, consente di ammortizzare nel tempo una valanga di investimenti, il cui ammontare è stato stimato in 28 milioni di euro. Numeri che scaldano il cuore, quelli proposti dal gruppo, deciso ad unire tutti gli ingredienti giusti che fanno bene all’economia: ricerca, investimenti, occupazione e una sana gestione aziendale.
Il cosiddetto effetto fotovoltaico si basa sulla proprietà di alcuni materiali, il silicio in prima fila, che permette di convertire l’energia solare in corrente elettrica.
Nella città dell’oro, della moda e della meccanica di alto livello c’è posto anche per le energie rinnovabili.
Non un «fai da te» che consente al cittadino modello di mettere sopra il tetto di casa i tradizionali pannelli solari nella speranza di collaborare al risanamento ambientale, ma un grande gruppo con manager e tecnici, che allarga i suoi spazi di intervento e mette in campo cifre importanti.
