Le domande potranno essere presentate a partire dal prossimo 8 settembre e fino al 30 novembre. Potranno beneficiare dei sostegni previsti dal bando le piccole e medie imprese che operano nel settore della trasformazione, della commercializzazione e dello sviluppo dei prodotti agricoli e floricoli, esclusi quelli della pesca.
Ai bandi possono partecipare tutte le imprese e gli imprenditori agricoli della Toscana ma sarà attribuita una premialità aggiuntiva a quelli che hanno sede nella provincia di Grosseto, nella Val di Cornia (Piombino, San Vincenzo, Campiglia Marittima, Suvereto, Sassetta, Monteverdi Marittimo) e nei comuni senesi di San Quirico d’Orcia, Pienza, Castiglione d’Orcia, Radicofani, Abbadia San Salvatore, Piancastagnaio, San Casciano dei Bagni, Montepulciano, Chiusi, Chianciano Terme, Sarteano e Cetona.
Le imprese dovranno dimostrare che gli investimenti inseriti nella domanda di aiuto concorrono al miglioramento della situazione nei settori della produzione agricola di base e che garantiscono una partecipazione adeguata e duratura dei produttori di base ai vantaggi economici che derivano da tali investimenti.
Tra questi sono ammissibili gli investimenti materiali in lavori ed opere edili, compresi quelli finalizzati all’installazione di macchinari, di attrezzature e di impianti tecnologici e per l’installazione di attrezzature e impianti funzionali alla sicurezza nei luoghi di lavoro, comprese la rimozione e lo smaltimento del cemento amianto. Ammessi anche gli investimenti in macchinari e attrezzature per la trasformazione e commercializzazione dei prodotti (compresi birra, pane e pasta) e quelli per la pubblicizzazione della propria attività e per l’informatizzazione delle aziende.
Verrà concesso un contributo massimo di 900.000 euro e al massimo 3,5 milioni per l’intero periodo 2014-2020. I contributi per le piccole e medie imprese potranno variare dai 250.000 agli oltre 500.000 euro secondo il numero di dipendenti e tirocini curriculari attivati. Quelli per gli imprenditori agricoli professionali vanno dai 150.000 agli oltre 350.000 euro.
L’intensità del sostegno varia dal 25% dell’investimento nel caso di lavori edili al 35% nel caso di macchinari e attrezzature, spese generali e investimenti immateriali. Le quote di copertura dei finanziamenti sono assicurate da fondi comunitari per il 43%, statali per il 40% e regionali per il 17%.
"Si tratta – spiega l’assessore regionale all’agricoltura, Marco Remaschi – di un provvedimento che mira a rafforzare le filiere agroalimentari toscane e a valorizzare le produzioni di qualità. La quota di prodotti trasformati e commercializzati dovrà essere per più della metà di provenienza diretta dall’azienda che richiede il contributo o di altri produttori agricoli primari".