Per il primo ci sono risorse per 6 milioni di euro e altrettanti arriveranno dalle Università (Pisa, Firenze e Siena) con fondi propri o provenienti anche da soggetti privati. Per Fp7 sono stanziati 725mila euro. Le prossime due tappe saranno nelle altre due città sedi di atenei. Il bando in cofinanziamento è frutto di un protocollo d’intesa tra Regione e le tre università: ogni assegno ha un importo di 30mila euro annui e ha una durata biennale. I vincitori saranno selezionati con la procedura di avviso pubblico pubblicata sul Burt, Bollettino ufficiale della Regione e reperibile anche sul sito dal giorno 11 gennaio: le domande con i progetti di ricerca possono essere presentate fino al 12 marzo. Tra i criteri di valutazione per aggiudicare gli assegni è previsto di premiare i progetti che fanno emergere la capacità di fare rete (con altri enti di ricerca pubblici e con soggetti privati) ed il collegamento a progetti e partenariati più ampi (nazionali ed europei). Gli ambiti disciplinari indicati come riferimento per le ricerche sono otto: scienza della vita, biorobotica e neuroscienze, sistemi avanzati di accelerazione della conoscenza, fotonica, nanomateriali e nuovi materiali, social innovation, energie rinnovabili, spazio e aerospazio. Non ci sono restrizioni sulla cittadinanza: può partecipare chiunque abbia un titolo di dottorato anche estero, purché equipollente. Fp7, invece, è sul Burt da due giorni ed è reperibile sempre sul sito della Regione. Mette a disposizione trenta assegni di massimo 15mila euro ciascuno per le proposte relative a programmi di “cooperazione, capacità e persone”; e 55 contributi da 5mila euro per le proposte su “Idee e persone”. I progetti possono essere presentati da università, organismi di ricerca, ricercatori o imprese sia pubbliche che private. Le risorse rientrano nel programma comunitario che mira alla collaborazione scientifica nell’ambito dello spazio europeo della ricerca. I bandi sono inquadrati all’interno del progetto regionale GiovaniSì. Stella Targetti, vicepresidente della Regione con delega ai rapporti con le Università, li considera «un investimento importante: intendiamo contribuire a dotare il nostro sistema, universitario e della ricerca, di risorse umane in grado di contare su una continuità di lavoro in un momento in cui la contrazione di risorse statali colpisce anche questa capacità di rinnovamento del capitale umano».