Continua il percorso di crescita intrapreso da Floramiata, la storica azienda che, attraverso l’uso della risorsa geotermica come fonte riscaldante delle proprie serre, ha potuto offrire una nuova opportunità occupazionale nel campo della coltivazione di piante tropicali a centinaia di lavoratori dopo la chiusura delle miniere amiatine.
È stato infatti firmato nei giorni scorsi un importante addendum all’accordo stipulato nel 2017, che prevedeva la cessione 150mila MWh termici annui a prezzi vantaggiosi (circa 10 volte in meno rispetto al costo dei combustibili fossili) da parte di Enel Green Power all’azienda amiatina; grazie all’accordo siglato dal responsabile Geotermia Enel Green Power (Luigi Parisi) e dall’amministratore delegato di Floramiata (Marco Cappellini), si aggiungono adesso ulteriori 25mila MWh termici annui alle stesse condizioni, per un totale di 175mila MWh termici l’anno, che consentiranno a Floramiata di proseguire nella politica di sviluppo e crescita in termini di produzione e occupazione.
Dopo un periodo di crisi, nel 2017, ricordiamo, l’azienda è stata infatti rilevata da cinque aziende italiane (Findeco, Giorgio Tesi Group, F.lli Barile Spa, Lms Energia, Az. Agr. Bisceglia) che hanno puntato al rilancio della struttura che già oggi, nel secondo anno di attività, ha realizzato un fatturato di 6 milioni di euro con un impatto occupazionale importante in queste aree: 120 dipendenti di cui 100 con contratti a tempo indeterminato.
Floramiata, ad oggi, rappresenta nello scenario serricolo internazionale una realtà d’eccellenza: con i suoi 27 ettari di serre riscaldate è uno dei complessi serricoli più grandi d’Europa, e il primo a puntare all’obiettivo “carbon free” ovvero a non immettere più CO2 nell’ambiente di quella che se ne sottrae – grazie al contributo determinante della geotermia.
Già oggi il riscaldamento delle serre di Floramiata attraverso il calore geotermico consente un risparmio di circa 50mila tonnellate all’anno di anidride carbonica, mentre in tutta la Toscana – tra produzione di energia elettrica e fornitura di calore –, secondo i dati Enel Green Power, la coltivazione della geotermia consente di evitare l’immissione in atmosfera di 4 milioni di tonnellate equivalenti di CO2 all’anno, e l’impiego di 1 milione e 400 mila TEP (Tonnellate Equivalenti di Petrolio).
La nuova intesa, alla cui stipula era presente anche il sindaco di Piancastagnaio, Luigi Vagaggini, oltre a Massimo Montemaggi ed Emiliano Maratea per Enel e il direttore di Floramiata, Enrico Barcella, permette di proseguire su questo percorso di sviluppo: un accordo importante per tutto il territorio amiatino, nel contesto della collaborazione esistente tra il Comune di Piancastagnaio, la Regione Toscana, Enel Green Power, CoSviG (il Consorzio per lo Sviluppo delle Aree Geotermiche) e altre aziende del comprensorio per l’impiego della geotermia anche al di là della produzione elettrica, spaziando dall’utilizzo del calore alla promozione turistica delle aree geotermiche nel segno della sostenibilità ambientale e dello sviluppo economico e sociale dei territori.