Home Cosvig Dalla geotermia alla valorizzazione dell’agroalimentare: a Pomarance è nato “Sottovoto”

Dalla geotermia alla valorizzazione dell’agroalimentare: a Pomarance è nato “Sottovoto”

Si tratta del primo laboratorio di trasformazione e punto vendita di prodotti a filiera corta in provincia di Pisa, gestito dal Consorzio cibo da energie rinnovabili. Bravi (CoSviG): «Un gesto tangibile per la valorizzazione delle imprese locali, in un’ottica di sviluppo a tutto tondo»

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Si tratta del primo laboratorio di trasformazione e punto vendita di prodotti a filiera corta in provincia di Pisa, gestito dal Consorzio cibo da energie rinnovabili. Bravi (CoSviG): «Un gesto tangibile per la valorizzazione delle imprese locali, in un’ottica di sviluppo a tutto tondo»


Pomarance – all’interno del cui territorio si trova Larderello – rappresenta la capitale internazionale della geotermia, dove le tecnologie di settore sono nate per la prima volta al mondo due secoli fa, ma senza rinunciare a valorizzare altre risorse indigene del territorio come le produzioni agroalimentari di qualità.

Due binari che, anzi, si intersecano in un percorso di sviluppo sostenibile sempre più radicato, di cui Sottovoto è l’ultimo fiore all’occhiello.

Inaugurato con un ampio successo di pubblico lo scorso sabato nei locali degli ex macelli di Via Indipendenza, Sottovoto nasce infatti come laboratorio di trasformazione e punto vendita dei prodotti di filiera corta, risultato della collaborazione tra Comune di Pomarance, CoSviG (Consorzio per lo Sviluppo delle Aree Geotermiche), CCER (Comunità del Cibo a Energie Rinnovabili) e Consorzio cibo da energie rinnovabili: un nuovo punto di riferimento per il settore agricolo ma anche per i cittadini che avranno a disposizione un luogo unico nel suo genere in tutta la Provincia di Pisa.

Come spiegano dal Comune, il laboratorio è infatti fornito di macchinari che permettono di cuocere/concentrare in vuoto a 60°C senza alterare caratteristiche organolettiche di frutta e verdura per ogni genere di preparazione; si potrà inoltre cuocere a pressione atmosferica fino a 140°C qualunque tipo di prodotto alimentare, oppure sterilizzare prodotti alimentari a base vegetale.

«Un’autentica vetrina – commenta il vicesindaco di Pomarance, Nicola Fabiani – che offra ai turisti e ai passanti la possibilità di scoprire non solo la bontà ma anche le storie che ci sono dietro ad ognuno di questi prodotti, creati da persone che con grande passione ed impegno cercano ogni giorno di garantirci qualità e innovazione, nel rispetto dell’ambiente. I locali sono concepiti anche per accogliere le scuole, per educare le nuove generazioni ad un consumo più consapevole, o per organizzare eventi e degustazioni».

L’energia geotermica, oltre a (tele)riscaldare i locali di Sottovoto – dove grazie a quest’iniziativa sono stati già creati due posti di lavoro -, ha caratterizzato e sostenuto tutto l’iter che ha portato alla buona riuscita del centro.

«Il compianto presidente Pietro Ceccarelli – dichiara Emiliano Bravi, chiamato pochi mesi fa a sostituirlo nella carica di Presidente del CoSviG – ha voluto fortemente far partecipare CoSviG come collante per questa bella iniziativa, partita nel 2015-16 per volontà dell’amministrazione pomarancina che si è fatta carico di tutte le spese. CoSviG ha messo a disposizione le proprie strutture e i professionisti, facendo rete: una dimostrazione di come i territori geotermici sappiano raggiungere i propri obiettivi quando fanno squadra. La nascita di Sottovoto è un gesto tangibile per la valorizzazione delle imprese locali, in un’ottica di sviluppo a tutto tondo; geotermia infatti non vuol dire solo elettricità o calore, ma anche occasioni di diversificazione economica per il territorio».

Non a caso, oltre alla funzione di laboratorio di trasformazione dei prodotti agricoli, Sottovoto rappresenta un vero e proprio punto vendita per i prodotti da filiera corta della Comunità del Cibo a Energie Rinnovabili (CCER): solo le imprese socie dell’associazione – nata nel 2009 grazie a un’intesa tra Slow Food Toscana, Fondazione Slow Food per la biodiversità e CoSviG, e da allora in costante crescita – possono cedere i propri prodotti al negozio.

L’apertura del centro ha inoltre fatto da catalizzatore per l’ingresso nella CCER di nuove aziende dell’area pomarancina e non solo, a dimostrazione del fatto che molte aziende hanno capito il valore aggiunto e l’importanza che questo nuovo centro ha – e avrà – per la diffusione di alimenti a filiera corta e rispettosi dell’ambiente, prodotti attraverso l’impiego predominante di energie rinnovabili.

Per maggiori informazioni, la pagina Facebook di “Sottovoto” è disponibile QUI