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Dal Ministero dello Sviluppo Economico le strategie per il futuro della geotermia

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Le direttive del Ministero dello Sviluppo Economico indicano la strada per raggiungere obiettivi strategici nell’uso della risorsa geotermica a media e bassa entalpia

Fonte: GeotermiaNews

Autore: Redazione

Il potenziale geotermico in Italia è molto grande ma naturalmente deve essere coniugato con un utilizzo sostenibile del territorio”.

Lo ha detto Antonio Martini, Direttore dell’Ufficio Minerario per gli idrocarburi e le georisorse del Ministero dello Sviluppo Economico che è intervenuto al convegno “Geotermia: bassa e media entalpia”, organizzato da CoSviG nell’ambito di Energethica.

Un’azione che «è più facile per gli usi diretti di calore -ha continuato Martini- che potrebbero in 10 anni almeno quintuplicare raggiungendo i 50.000 TJ/anno pari ad un risparmio di oltre un milione di TEP»

Mentre è sicuramente «più complesso per la produzione dell’energia elettrica, che già con gli oltre 800 MW installati produce circa 5.500 GWh/anno ma che potrebbe raddoppiare in dieci anni, superando la soglia dei 10.000 GWh/anno, pari ad un risparmio di oltre due milioni di TEP».

Alla luce di queste evidenze «appare quindi indispensabile – ha continuato Martini- definire una strategia organica di espansione della geotermia per raggiungere e superare quel contributo del 3% dei fabbisogni al 2020 previsto nei documenti programmatici sugli obiettivi da raggiungere con le fonti energetiche rinnovabili».

Nel suo intervento, il Direttore dell’Ufficio Minerario per gli Idrocarburi e le Georisorse (UNMIG) del Ministero dello Sviluppo Economico, ha poi spiegato che è di recente istituzione presso il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR), la Piattaforma Tecnologica Italiana per l’Energia Geotermica tra la comunità tecnico-scientifica e le aziende di settore, con la partecipazione di alcuni soggetti istituzionali compreso il Ministero dello Sviluppo Economico, per mezzo del dipartimento da lui diretto DGRM.

Uno strumento che potrà essere utile «per raggiungere gli obiettivi auspicati di crescita, in particolare di produzione di energia elettrica».

Obiettivi per il cui raggiungimento è necessario «sperimentare cicli binari di produzione; riprendere la sfida abbandonata agli inizi ’90 sui EGS, in particolare per quanto riguarda le “rocce calde secche” ed esplorare le potenzialità marine collegate ai sistemi vulcanici del Tirreno».

Antonio Martini ha poi illustrato le finalità di una direttiva emanata dal Ministero dello Sviluppo Economico per la prima attuazione delle modifiche recentemente introdotte al Decreto legislativo di riassetto della normativa in materia di ricerca e coltivazione delle risorse geotermiche (Dlgs.22/2010).

Con questa direttiva, ha spiegato «si vuole in via prioritaria promuovere la ricerca e lo sviluppo di nuove centrali geotermoelettriche a ridotto impatto ambientale e la sperimentazione, su tutto il territorio nazionale, di impianti pilota con reiniezione del fluido geotermico nelle stesse formazioni di provenienza, e comunque con emissioni nulle».