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Da stazione termale a centrale geotermica

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In Giappone, la “onsen” di Tsuchiyu a Fukushima diventerà il primo impianto geotermico del Paese.

Fonte: Geotermia News

Autore: Redazione

Negli ultimi dieci anni, gli sforzi per sviluppare il settore geotermico in Giappone (che ha una ventina di centrali geotermiche operative con potenza totale installata di 535 MW), erano stati minimi, dato che la politica nazionale aveva favorito la produzione di energia elettrica da nucleare.

L’energia geotermica copre ora circa lo 0,2% della produzione di energia elettrica in Giappone, ma il territorio è talmente ricco di risorse che -si stima- potrebbero attivare circa 23.000 MW di energia geotermica.

Un freno alla crescita degli impianti geotermici era dovuto anche al fatto che una parte rilevante delle risorse si trova all’interno di aree protette.

L’incidente di un anno fa alle centrali nucleari di Fukushima ha dato però una sterzata alle politiche energetiche del paese asiatico, che pur non rinunciando all’energia nucleare ha avviato una politica di sviluppo delle fonti rinnovabili.

A marzo il Ministero dell’Ambiente aveva dichiarato che, a condizione che i residenti locali fossero d’accordo sul progetto, avrebbe permesso perforazioni geotermiche nei parchi nazionali, allentando quindi vincoli esistenti sino ad allora e permettendo alle aziende interessate di fare investimenti per lo sviluppo del settore.

Il governo di Tokyo ha varato anche un programma di sovvenzioni per le fonti energetiche rinnovabili, in vigore dal 1 ° luglio 2012.

Il sistema prevede che le utilities giapponesi acquistino energia elettrica da fonti rinnovabili quali solare, eolica e geotermica per un massimo di venti anni. 

Il governo pagherà 42 yen (53 centesimi di dollaro) per ogni KWh da fotovoltaico, il doppio della tariffa offerta in Germania, mentre l’eolico sarà sovvenzionato con 23,1 yen per KWh.

Secondo le stime del Governo, le risorse presenti all’interno di queste aree potrebbero permettere di ottenere sino a 1.000 MW di potenza geotermica.

L’apertura da parte del Governo giapponese ha indotto un gruppo di aziende giapponesi, tra cui Idemitsu Kosan Co., Inpex Corp., Mitsubishi Materials Co., Giappone Petroleum Exploration Co. e Mitsubishi Oil Exploration Co. a costituire un consorzio con l’obiettivo di costruire un impianto geotermico di 270 MW di potenza a Fukushima.

Il progetto, che ha avuto il via libera da parte del ministero dell’Ambiente, nascerà all’interno del parco nazionale di Fukushima, dove, prima dell’incidente nucleare era attiva una stazione termale ma che da allora ha visto una drastica diminuzione dei turisti.

L’impianto funzionerà con ciclo binario ed avrà una potenza iniziale di 500 KW, che potrebbe presto essere portata a 1000 KW.