Nella piccola Radicondoli, meno di mille anime in un paese cullato dalla campagna senese, si nasconde un gioiello delle tecnologia toscana nel mondo: Sesta Lab, uno dei principali laboratori a livello globale per l’esecuzione di prove sui combustori di turbine a gas in condizioni e scala reali. Una realtà d’eccellenza che s’appresta a salire un gradino in più: per l’inaugurazione del nuovo centro, la Regione – nella persona del presidente Enrico Rossi, presente all’evento – ha annunciato che erogati a breve 3,3 milioni di euro, la seconda tranche dei 7,3 milioni di euro di investimenti regionali destinati a far compiere un ulteriore salto di qualità all’area di test per le camere di combustione delle turbine a gas.
Soldi ben investiti, a giudicare dalle performance messe in fila da Sesta Lab. Grazie al centro di Radicondoli, la big Nuovo Pignone sta realizzando un investimento da 105 milioni di euro per produrre (in Toscana) una nuova famiglia di turbine, e recentemente è stato firmato un contratto con il gruppo cinese Beijing Huatsing che effettuerà i suoi test a Sesta per un lungo periodo: 60 settimane. Solo durante il 2014 Sesta Lab ha garantito a General Electric test per 28 settimane e 210 ore di prove, 12 settimane e 120 ore per Ansaldo energia e 4 settimane (per 40 ore di prove) a Enel.
Il tutto passando, nel primo anno di gestione del centro da parte del Cosvig (il Consorzio per lo sviluppo delle aree geotermiche, una società consortile a capitale interamente pubblico che ha tra i soci i Comuni delle zone geotermiche), da un deficit gestionale di 1,5 milioni di euro l’anno all’attuale attivo di 400.000 euro.
Con ricadute dirette sull’occupazione, in particolare giovanile: attualmente il Sesta Lab impiega 10 dipendenti, e 6 fruitori del progetto regionale Giovanisì troveranno lavoro nel laboratorio a tempo indeterminato. Un elemento in più che conferma, secondo la Regione Toscana, la «bontà della propria scelta di investire in questa struttura, dalle grandissime potenzialità attrattive e che si avvia a diventare la leader mondiale del settore». Il prossimo step passa dalla nuova caldaia da 3,8 milioni di euro e la nuova linea di compressione, i cui lavori dovrebbero partire entro la prossima estate e che dovrebbe iniziare a funzionare nel primo trimestre dell’anno prossimo.
Investimenti che permetteranno al Sesta Lab di rafforzare il proprio ruolo di hub degli investimenti per un territorio il cui sviluppo è legato a doppio filo con quello dell’energia, sostenibile in particolare. Da una parte, come sottolineato ieri dall’amministratore unico del Cosvig, la mission dei clienti di Sesta Lab è la riduzione dei consumi, l’aumento dell’efficienza e della flessibilità di utilizzo nonché l’abbattimento degli inquinanti. Dall’altra, la potenzialità del territorio tutto trova un’espressione determinante nella fonte energetica rinnovabile della geotermia, che a Radicondoli e non solo fortunatamente abbonda.
Nonostante le perplessità per alcune scelte in merito di geotermia portate avanti dalla Regione negli ultimi mesi, ieri Rossi ha mostrato come in concreto la Toscana del prossimo futuro potrà continuare ad avvantaggiarsi di questa fonte rinnovabile. Sarà infatti firmato all’inizio della prossima settimana, a Firenze, un accordo con Enel per la fornitura alle aziende che hanno sede nelle zone geotermiche di energia ai costi che l’ente pratica ai migliori clienti, ovvero con uno sconto pari a circa il 10%: l’accordo riguarderà in particolare i quindici Comuni che fanno parte di Cosvig, e l’abbattimento dei costi energetici contribuirà allo sviluppo dell’area. Un’altra dimostrazione di come le rinnovabili possano essere vettore di sviluppo economico (oltre che di tutela ambientale), piuttosto che un aggravio in bolletta.
L’intento della Regione – chiosano da Firenze – è in particolare quello di costruire “pacchetti” forti in grado di attrarre investimenti nel manifatturiero: senza fare assistenzialismo ma predisponendo servizi per la grande impresa e attraendo in Toscana ulteriori investimenti. Una delle possibili scommesse è proprio un distretto geotermico carbon free, con la risorsa geotermica che può far imboccare la strada di un nuovo sviluppo.