Il Museo della Geotermia si arricchisce di nuovi reperti, mentre continua a crescere l’interesse per le applicazioni legate a questa fonte rinnovabile
In questo periodo di inizio autunno numerosi soggetti – tra istituzionali, tecnici ed artistici – stanno manifestando un profondo interesse verso la geotermia toscana, che costituisce sempre più un punto di riferimento come elemento di potenziale sviluppo sostenibile in tempo di crisi energetica e transizione ecologica.
Nei giorni scorsi, ad esempio, Enel è intervenuta a Lucca con i propri rappresentanti Giampaolo Vecchieschi e Geoffrey Giudetti al webinar Laboratorio del costruire sostenibile – nell’appuntamento sulle fonti energetiche rinnovabili dei territori toscani –, il percorso di formazione promosso da Lucense, Istituto Nazionale di Bioarchitettura, Ente Scuola Edile CPT Lucca e Celsius, con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca.
E sempre grazie all’impegno di Enel continua a crescere il Museo della Geotermia di Larderello, la frazione di Pomarance (PI) dove la potenza di questa energia rinnovabile è stata imbrigliata per la prima volta al mondo oltre due secoli fa.
Dalla sede Enel di Firenze in via di ristrutturazione, infatti, sono arrivati al Museo di Larderello alcuni arredi storici tra cui un armadio di proprietà Enel che a suo tempo si trovava nel Palazzo Maurogordato di Livorno, oggi ex sede aziendale, contenente importanti volumi sulla geotermia e sull’energia, compresa l’enciclopedia completa “Storia dell’industria elettrica in Italia” (Editori Laterza).
I nuovi arredi e libri sono andati ad arricchire il primo piano del Museo della Geotermia, costituito da una nuova ala che ricostruisce l’antica abitazione del Conte De Larderel con 12 sale – al momento riservate a visite gestite direttamente da Enel Green Power Italia – che accolgono la biblioteca storica, le origini di Larderello, il suo sviluppo dalla chimica all’attività elettrica, l’archivio storico fotografico e cinematografico.
Un sapere, quello geotermico, che ispira artisti e fotografi: tra le tante iniziative, recentemente la pittrice Silvia Serafini, nata a Larderello e residente a Firenze, ha donato al Comitato Pro Campanile di Larderello un dipinto molto bello raffigurante la chiesa del Villaggio di Larderello, progettata da Giovanni Michelucci, come iniziativa a favore della raccolta fondi per il restauro delle campane della chiesa stessa.
«Sono profondamente legata a Larderello – spiega Serafini – perché è il luogo in cui sono nata e ho trascorso i primi della mia vita, ma soprattutto è una terra densa di calore naturale ed umano, fonte di ispirazione per chi come me vive di arte. Questo primo dipinto è soltanto l’inizio di un progetto che mi piacerebbe dedicare al cuore caldo della Toscana».
Saperi antichi e moderni che continuano ad incontrarsi nell’innovazione dell’energia geotermica: è con questo spirito che, nel contesto di un’escursione geologico scientifica supportata dal CNR di Firenze e curata dai ricercatori Domenico Montanari e Giovanni Ruggieri, un team di Exploro – società norvegese di servizi per le geoscienze con base a Trondheim, che in quest’ultimo periodo si sta interessando alla geotermia e alle sue potenziali applicazioni nei paesi nordici – ha visitato la geotermia toscana.
Il gruppo, accompagnato da Geoffrey Giudetti e da Giorgio Simoni di Enel, ha dedicato una giornata alle terre geotermiche di Toscana ed ha potuto approfondire la storia di questa risorsa rinnovabile con una visita al Museo della Geotermia di Larderello e alle manifestazioni naturali nelle aree di Sasso Pisano e Monterotondo Marittimo che tra vapori, fumarole, geyser e putizze raccontano la geotermia in tutti i suoi aspetti di sostenibilità; i partecipanti hanno espresso soddisfazione per questa visita che ha consentito di soffermarsi su tutti gli aspetti tecnici e ambientali della geotermia, con particolare riferimento all’innovazione e alla sostenibilità della produzione di energia elettrica grazie al vapore contenuto nel cuore della terra.