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Da GeoDH linee guida per lo sviluppo del teleriscaldamento geotermico

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Nel meeting intermedio di GeoDH che si è svolto a Firenze il 27 e 28 febbraio, sono stati presentati modelli finanziari e gestionali per lo sviluppo delle reti di teleriscaldamento termico in Europa

Fonte: GeotermiaNews

Autore: Redazione

Philippe Dumas, direttore di EGEC ha aperto i lavori del meeting intermedio del progetto GeoDH (acronimo per “GEOthermal District Heating”, ovvero teleriscaldamenti geotermici) che si è tenuto a Firenze il 27 e 28 febbraio presentando lo stato dell’arte sul mercato dei teleriscaldamenti geotermici in Europa.
Secondo lo studio pubblicato nel Market Report 2013/2014 di EGEC, l’energia termica prodotta nel 2012 con questi sistemi ha raggiunto i 12.883 GWh, corrispondenti a 1.107 kTEP. Per quanto riguarda i nuovi impianti,  nel 2013 in Europa si è registrato un aumento della capacità installata pari a 122 MWt, per un totale di 4,3 GWt  distribuiti in 237 reti.
L’obiettivo è di accelerare la diffusione dei teleriscaldamenti geotermici per garantire la sicurezza dell’approvvigionamento di calore e la sostituzione dei combustibili fossili in 14 paesi europei, ed arrivare al 2020 ad una quota pari al 25% di rinnovabili utilizzate nei teleriscaldamenti europei ed una riduzione del 20% delle importazioni di combustibili fossili per i sistemi teleriscaldamento.
Con questi propositivi è nato nell’aprile 2012 il progetto GeoDH, cofinanziato al 75% dal programma della Commissione Europea “Intelligent Energy Europe”, con un partenariato di 10 membri, tra cui CoSviG per l’Italia, coordinati da EGEC (European Geothermal Energy Council).
L’impegno dei partner di progetto, che terminerà a settembre di quest’anno, si è concretizzato nella ricerca delle principali barriere –normative, finanziarie e gestionali- per poter indicare le attività da mettere in campo per rimuoverle.
Il partner francese AFPG nel corso del meeting intermedio di Firenze ha presentato la bozza del documento predisposto, che sarà pubblicato ad aprile, per fornire una panoramica sui principali schemi di supporto finanziario per teleriscaldamenti geotermici esistenti in Europa e un’utile guida su come stabilire schemi di supporto sostenibili ed efficienti.
Il report sarà inviato alle autorità nazionali, al fine di attirare la loro attenzione ed aumentare la consapevolezza sulle attuali pratiche in ambito finanziario, così da poter rimuovere le criticità evidenziate.
Nel lavoro svolto da AFPG è stata posta una particolare attenzione al tema della necessità di fornire un sistema assicurativo sul rischio minerario collegato a progetti geotermici (sia per la produzione di elettricità che per realizzare un teleriscaldamento), anche se realizzato in un’area ben conosciuta dal punto di vista geologico. Nelle prime fasi del progetto questo rischio è legato principalmente alla difficoltà di prevedere con sicurezza la quantità e la qualità della risorsa che può essere estratta ad un costo accettabile, mentre a seguito della realizzazione del pozzo e della messa in esercizio di un impianto di teleriscaldamento, il rischio è rappresentato dall’andamento a lungo termine del serbatoio geotermico e dalle caratteristiche chimiche del fluido estratto, che talvolta possono provocare seri problemi di corrosione.
In alcuni paesi europei (Francia, Olanda, Germania) esistono già diversi sistemi assicurativi per questa tipologia di rischio, pertanto, lo studio di AFPG ha indicato l’importanza di introdurre –laddove non esistano- sistemi assicurazione sul rischio minerario per lo sviluppo di un progetto geotermico e per attrarre nuovi investimenti in un settore come quello dei teleriscaldamenti geotermici.
Il partner francese nei prossimi mesi predisporrà la pubblicazione di una guida per le banche e le istituzione finanziarie, per il finanziamento di progetti di teleriscaldamento geotermico e per proporre soluzioni efficaci e sicure per la gestione del rischio associato. 
Sempre in ambito finanziario e di gestione efficace delle risorse, il partner danese di GrønEnergy ha  presentato un modello innovativo (business model di Canvas) che prende in considerazione le risorse necessarie e tutti gli attori coinvolti in un progetto di teleriscaldamento geotermico, nonché le loro reciproche relazioni. Il documento messo a punto sarà pubblicato entro la fine di marzo e rappresenterà un’efficace guida per i comuni e gli operatori coinvolti nella gestione di un teleriscaldamento geotermico, che può creare, secondo le stime, un nuovo posto di lavoro per ogni MWt installato.
L’obiettivo, alla fine del progetto GEODH è di creare (per  almeno 100 enti locali europei) le condizioni per l’installazione, il funzionamento e la manutenzione degli impianti di teleriscaldamento e teleraffrescamento geotermico.
Il meeting è stata anche l’occasione per indicare tutti i prossimi appuntamenti previsti per la parte di promozione e disseminazione del progetto: tra aprile e settembre in ciascuno dei 14 paesi coinvolti dal progetto GeoDH, saranno  organizzati  corsi di formazione per operatori del settore, istituzioni finanziarie, enti locali e regionali, con l’obiettivo di fornire informazioni chiave sulle  tecnologie di riscaldamento e raffrescamento che utilizzano il calore geotermico profondo.
I corsi, della durata di un giorno, saranno  declinati su tre temi specifici:  gli aspetti tecnici legati alla geotermia, gli aspetti tecnici legati alle reti di teleriscaldamento, gli aspetti non tecnici legati alla regolamentazione e alle questioni finanziarie relative alla realizzazione e gestione dei teleriscaldamenti geotermici.
Infine, tra maggio e settembre, saranno organizzati specifici eventi della durata di un giorno, durante i quali saranno presentati al pubblico i risultati del progetto GeoDH e sarà possibile visitare un impianto di teleriscaldamento geotermico.