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Crisi Mezzogiorno. Svimez: “Puntare su Ftl, geotermia, acqua e industria”

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Sette Ftl, filiere territoriali logistiche, sviluppo della geotermia, promozione di distretti idrografici, interventi selettivi di politica industriale per il Sud: sono queste le principali aree su cui puntare per far ripartire la crescita dal Mezzogiorno.

Fonte: AGO

Autore: Agenzia Giornalistica Online

E’ quanto emerge dalla nota Svimez “Ripresa economica e ruolo del Mezzogiorno: alcune aree di un programma di sviluppo” che il Presidente della Svimez Adriano Giannola ha presentato oggi nel corso del convegno “Riforme e strategie per la crescita e  la ripresa economica: l’Italia di fronte alle sfide della speculazione e della recessione”  promosso da Progetto per l’Italia e Roma 3000 che si è tenuto a Roma a Palazzo Marini.
Secondo la Svimez, occorre creare nel Sud filiere territoriali logistiche, Ftl, cioè un insieme di attività commerciali e logistiche adiacenti a un porto, che importano via mare materie prime e semilavorati,  li lavorano e li esportano, creando valore aggiunto, crescita e occupazione.
La Svimezha individuato nel Mezzogiorno sette Ftl: Abruzzo meridionale (Pescara, Ortona, Vasto, Termoli); basso Lazio e alto casertano (Gaeta, Napoli); Torrese-Stabiese (Torre Annunziata, Napoli, Salerno); Bari-TarantoBrindisi; piana di Sibari (Corigliano, Gioia Tauro); Sicilia orientale (Catania, Augusta); Sardegna settentrionale (Olbia, Porto Torres, Golfo Aranci, Oristano).

I settori economici maggiormente coinvolti potrebbero essere l’agroalimentare di eccellenza (pasta, vino, olio, conserviero, caseario, ecc.), utensileria, meccanica, aerospaziale e hi-tech. Nello specifico: per la filiera dell’Abruzzo meridionale, ortofrutta, olio di oliva, vitivinicola, vetro, chimica, automotive, abbigliamento; per la filiera del basso Lazio e alto casertano ortofrutta, chimico, farmaceutico, automotive, mozzarella di bufala, pasta; per la zona torrese-stabiese pomodoro, pasta, ortofrutta, florovivaismo, vitivinicolo, mozzarella di bufala e lattiero-casearia, corallo, distillati; per la zona Bari-Taranto-Brindisi occorrerebbe puntare su olio di oliva, vitivinicolo, ortofrutta, grano e pasta, meccanica, materie plastiche, aeronautica, pesca e itticultura; per la piana di Sibari ortofrutta, vitivinicolo, lattiero-casearia, olio di oliva, pesca e itticultura, distillati; per la Sicilia orientale elettronica, telecomunicazioni, ortofrutta, pomodoro, farmaceutica, distillati; e per la Sardegna settentrionale ortofrutticola, zafferano, lattiero-casearia, olio di oliva, pesca e itticultura, distillati.