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Crisi idrica: la comunicazione in Consiglio dell’assessore Fratoni

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Per l’acqua potabile la situazione peggiore è all’Elba; per agricoltura e allevamento stimati 150 milioni di danni

Fonte: Consiglio regionale – Regione Toscana

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Il 2017 è un anno nero per il deficit di pioggia. Lo ha affermato l’assessore regionale all’Ambiente Federica Fratoni, la quale ha effettuato questa mattina una comunicazione in Consiglio sulla crisi idrica. Gli apporti pluviometrici risultano scarsi anche rispetto ad altri anni particolarmente siccitosi (2003, 2007 e 2012), soprattutto per i bacini meridionali e per la fascia costiera (Toscana Costa, Ombrone grossetano e Fiora). Ad aggravare la siccità, ha spiegato l’assessore, contribuiscono le alte temperature, tanto che "nel giugno scorso la Regione ha chiesto lo stato di emergenza nazionale e attivato le procedure per la predisposizione del piano straordinario di emergenza".

Per quanto riguarda la situazione idro-potabile, la siccità ha determinato alcune criticità soprattutto nella zona costiera che, se l’assenza di piogge perdurasse, potrebbero estendersi anche ad altre zone della regione. "La crisi idrica più marcata – ha proseguito l’assessore – si è registrata all’Elba già dai primi mesi del 2017, dove la conduttura sottomarina è stata sollecitata a sopportare una maggiore portata fin da marzo, con rischi di collasso". La scarsità di piogge ha provocato una media criticità anche nella val di Cecina e nelle colline metallifere, nella Toscana nord e in particolare in Lunigiana per le piccole sorgenti, mentre regge al momento l’area del grossetano grazie al sistema delle sorgenti dell’Amiata. Le misure adottate, ha spiegato Fratoni, riguardano il contenimento delle perdite e in alcuni casi l’utilizzo di autobotti. Al via inoltre la realizzazione di nuovi pozzi, soprattutto all’Elba, assieme ad ordinanze per una politica accorta degli usi dell’acqua.

Un punto dolente è dato dall’emergenza per il settore agricolo. "La situazione in atto da tutto il 2017 ha determinato – ha spiegato Fratoni – un impatto sulla vegetazione che ha coinvolto in particolare il sud della Toscana e la fascia costiera. E’ stato registrato un calo generalizzato della produzione dei cereali (in media del 20%, con punte del 60% a Grosseto e Siena). Più pesante la situazione delle foraggere, con produzione dimezzata al primo taglio e pessime previsioni per il secondo. Questo costringe gli allevatori di bovini ad acquistare il foraggio mentre il settore ovino registra una riduzione della produzione del latte. Forte criticità, inoltre, per l’apicoltura con un calo delle produzioni di miele del 60% e preoccupazione per l’olivo, per cui si prevede una riduzione della produzione del 50%. Sofferenze gravi anche per le colture cerealicole industriali e per quelle orto-frutticole". Il danno stimato per le attività agricole è complessivamente di circa 150 milioni di euro.

Per far fronte alla situazione, il 6 luglio è stato approvato il primo stralcio del piano di emergenza della crisi idrica 2017, per alimentare l’acquedotto irriguo attraverso laghetti in Val di Cornia, dove si registra una delle crisi più gravi. Il 26 giugno, inoltre sono stati stanziati 100 mila euro per la realizzazione di una derivazione di acque reflue da usare per l’irrigazione in quella zona. "E’necessario – ha concluso Fratoni – procedere quanto prima alla realizzazione di interventi la cui attuazione potrebbe avvenire in temi ridotti ove presenti alcune deroghe alla normativa; inoltre si rende necessario confermare la richiesta di stato di emergenza nazionale, che potrà garantire risorse e deroghe per la tempestiva attuazione di interventi straordinari e strategici".