Basta collegarsi al sito www.distrettoenergierinnovabili.it/der (nella sezione “Multimedia”) per vedere il nuovo spot realizzato da CoSviG per illustrare in maniera sintetica tutte le attività in corso.
“CoSviG c’è per la formazione, per nutrirci in modo sostenibile, per la consulenza e l’informazione” recita lo spot e “con l’energia pulita per lasciare alle nuove generazioni un mondo migliore”.
CoSviG è nato nel 1988 per iniziativa dei Comuni dell’area geotermica tradizionale per promuovere iniziative di sviluppo socio economico sul territorio e facilitare tutti gli adempimenti tecnici e finanziari legati ai contributi relativi all’utilizzo della risorsa geotermica.Oggi il CoSviG è qualcosa in più: ha assunto, infatti, un ruolo di primo piano come braccio operativo della Regione Toscana per lo sviluppo sostenibile, impegnandosi nella valorizzazione della produzione e dell’utilizzazione delle energie rinnovabili e nella promozione delle tecnologie ambientali.
Questo significa far crescere i territori nell’ottica di uno sviluppo sostenibile; un ruolo che ha portato CoSviG a siglare nel 2006 l’Accordo di programma “Distretto delle Energie Rinnovabili”, a finanziare centri di ricerca e sviluppo, a incentivare la produzione da fonti energetiche rinnovabili, a sostenere iniziative di riqualificazione territoriale. Inoltre tramite Energea, che è la struttura nata dalla fusione dei due centri di ricerca, CITT e CEGL, CoSviG opera come segreteria operativa del Distretto Tecnologico sulle Fonti energetiche rinnovabili, cui ha portato in dote oltre 200 aziende che avevano aderito al Polo d’Innovazione per le Energie Rinnovabili, di cui CoSviG era capofila. Inoltre ha un ruolo importante come agenzia formativa, avendo ottenuto l’accreditamento regionale nel 2009.
Vediamo nello specifico tutte queste attività.
Il Distretto delle Energie Rinnovabili è una struttura multifunzionale al centro di un importante progetto di sviluppo e di ricerca che riguarda tutta la Toscana e non soltanto.
Il Distretto vuole anche diventare soggetto attivo per monitorare le tendenze della responsabilità sociale in campo energetico ambientale a livello internazionale e per diffondere in Italia, attraverso la promozione del dialogo tra gli stakeholders e gli esempi di eccellenza nel mondo imprenditoriale, la cultura della responsabilità sociale delle imprese e della società nel suo complesso.
L’obiettivo è di appoggiare le politiche a favore dei sistemi locali di sviluppo sostenibile e far dialogare le reti di filiere che producono energia pulita, con il presupposto di sfruttare tutte le sinergie possibili.
Il Distretto Tecnologico sulle Fonti energetiche rinnovabili -DTE-Toscana- è uno dei cinque distretti istituiti per volontà dall’Amministrazione Regionale allo scopo di favorire sinergie tra le diverse realtà imprenditoriali, i contesti della ricerca e i centri di trasferimento tecnologico presenti sul territorio.
L’obiettivo strategico del DTE-Toscana è favorire la competitività sul mercato attraverso una stretta collaborazione con il bacino di competenze costituito dalle Università e dai Centri di Ricerca attivi sul territorio regionale che lavoreranno in stretto contatto per e con le imprese toscane delle filiere “Energia” e “Ambiente”.
L’intento ultimo è quello di potenziare l’economia regionale favorendo la creazione di valore e di competitività che potrà affermarsi sul mercato sia a livello nazionale che internazionale.
Poi c’è la Comunità del Cibo a Energie Rinnovabili che è la dimostrazione concreta che può esserci sintonia tra energia, sostenibilità e cibo ovvero tra tecnologie avanzate e sostenibili e produzioni agroalimentari artigianali di alta qualità.
La Comunità nasce ufficialmente nel 2009, grazie ad un’intesa tra Slow Food Toscana, Fondazione Slow Food per la Biodiversità e CoSviG, nel Distretto delle Energie Rinnovabili, territorio a cavallo delle province di Pisa, Siena e Grosseto (la cosiddetta area geotermica tradizionale) dove, fin dai primi anni del ‘900, si utilizza la risorsa geotermica per la produzione industriale di energia elettrica, ma si sta espandendo su tutto il territorio toscano.
E’ la prima Comunità mondiale del cibo ad energia pulita e rinnovabile che opera nel settore agroalimentare e che insiste sui metodi di produzione anziché sui prodotti, ed è composta da imprenditori che hanno come priorità quella della sostenibilità ambientale.
Vi possono aderire i produttori che utilizzino energie rinnovabili in maniera dominante nel proprio processo produttivo, materie prime provenienti esclusivamente dal territorio toscano e qui abbiano sede produttiva. I tratti che caratterizzano le aziende della Comunità del Cibo sono dunque la presenza di una filiera corta, il rilancio di forme di agricoltura sostenibile ed il recupero di produzioni tradizionali tipiche di alta qualità ed a rischio scomparsa.