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Costruire sostenibile. Habitech protagonista

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Parte dal Trentino l’edilizia di qualità

Fonte: Il Sole 24 Ore

Autore: Laura Genga

Oltre 300 tra imprese, enti di ricerca e agenzie pubbliche, 8mila addetti in totale e un volume d’affari di circa un miliardo di euro. È questo il biglietto da visita di Habitech, il Distretto tecnologico Trentino per l’energia e l’Ambiente nato nel 2006 a Rovereto e riconosciuto anche dal Miur.
Stimolare filiere produttive specializzate in edilizia sostenibile, fonti rinnovabili e tecnologie intelligenti per la gestione del territorio è la missione che si è dato da subito il distretto. Così Habitec ha iniziato la propria attività puntando sul trasferimento di know-how dagli enti di ricerca alle imprese, ma ha presto allargato il proprio campo di azione ai sistemi di certificazione per l’edilizia sostenibile e di abilitazione dei certificatori.
Habitec è ormai un punto di riferimento di rilevanza europea per l’edilizia, l’energia e la mobilità sostenibili. Un successo costruito grazie a una visione lungimirante. Nel distretto tecnologico del Trentino, infatti, la sostenibilità è interpretata come un’opportunità di sviluppo e di affermazione territoriale.
Per Habitec edilizia sostenibile significa traghettare il settore verso un nuovo modo di progettare, costruire e riqualificare gli edifici, caratterizzato da una riduzione dell’impatto ambientale accompagnata ad un aumento del comfort e della salubrità degli interni. Non è un caso se proprio al Distretto tecnologico Trentino si deve la nascita del Green building council Italia per la certificazione Leed (Leadership in energy and environmental design) di sostenibilità ambientale degli edifici. Una certificazione che si basa su una serie di criteri sviluppati negli Usa e applicati ormai in oltre cento Paesi per la progettazione, costruzione e gestione di edifici sostenibili dal punto di vista ambientale, sociale, economico e della salute. I risultati? Si devono ad Habitec le certificazioni di 8 dei 13 edifici italiani sostenibili e la prima certificazione di un sito scolastico in Europa. Oltre che nelle rinnovabili, il distretto è attivo anche sul fronte della mobilità sostenibile. Primo obiettivo: rendere la Valle del Primiero una oil-free-zone in cui la mobilità sarà alimentata solo da fonti rinnovabili locali.