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Cosa propone l’emendamento per gli sconti in bolletta nei Comuni geotermici

Simiani e Bonafè: «La geotermia è una fonte naturale pulita e rinnovabile, è giusto che i territori che ospitano tale risorsa possano usufruire di ricadute tangibili»

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Simiani e Bonafè: «La geotermia è una fonte naturale pulita e rinnovabile, è giusto che i territori che ospitano tale risorsa possano usufruire di ricadute tangibili»


I deputati toscani del Partito Democratico hanno presentato un emendamento per la conversione in legge del decreto Aiuti ter (dl 23 settembre 2022, n. 144), che chiede uno «sconto del 50% per le bollette di famiglie ed imprese dei comuni geotermici», dove si produce tanta energia elettrica da poter soddisfare oltre il 30% del fabbisogno toscano di elettricità.

Questa energia elettrica, essendo immessa nella rete nazionale, non incide però in modo diretto sulle bollette locali, al contrario di quanto accade per l’uso diretto del calore.

I cascami termici delle centrali geotermoelettriche infatti alimentano già i teleriscaldamenti in 9 Comuni sede d’impianto, dove le bollette per riscaldamento e acqua calda sono da sempre – anche al di là dell’attuale fase di crisi energetica – più che dimezzate se messe a confronto con l’uso dei combustibili fossili (la GES di Pomarance, ad esempio, presenta tariffe immutate dal 2009, nonostante in questa fase i costi di gestione del servizio si stiano impennando).

Il nuovo emendamento si propone di ampliare dunque i benefici in bolletta per i cittadini delle aree geotemiche: un’iniziativa sottoscritta dai deputati PD Marco Simiani, Simona Bonafè, Laura Boldrini, Emiliano Fossi, Federico Gianassi e Christian Di Sanzo (il provvedimento verrà sostenuto a Palazzo Madama dai senatori toscani PD Dario Parrini, Ylenia Zambito e Silvio Franceschelli).

«La geotermia è una fonte naturale pulita e rinnovabile – spiegano nel merito Simiani e Bonafè – Le zone interessate sono spesso aree marginali ed interne già penalizzate dal punto di vista sociale, economico ed occupazionale, ma garantiscono energia a vasti bacini di utenza contigui: è quindi giusto che i territori che ospitano tale risorsa possano usufruire, oltre alle attuali royalties previste dalla legge ed in questa fase di crisi energetica, di ulteriori ricadute tangibili. Ci auguriamo che il Governo e la maggioranza, anche in relazione alle promesse fatte sia in campagna elettorale sia in fase di insediamento del nuovo esecutivo, possano sostenere concretamente questa iniziativa».

Più nel dettaglio, la proposta emendativa riguarda l’art. 3 del dl 144/2022, cui propone di aggiungere i seguenti commi, che riportiamo di seguito integralmente:

8-bis. A favore delle imprese e della popolazione residenti nel territorio dei comuni in cui insistono concessioni di impianti alimentati da fonti energetiche geotermiche, di cui al decreto legislativo 29 dicembre 2003, n. 387, e alla legge 23 luglio 2009, n. 99, è prevista una riduzione pari al cinquanta per cento delle tariffe per la fornitura di energia elettrica e per la fornitura di gas naturale determinata dall’Autorità di regolazione per l’energia, reti e ambiente (ARERA).

8-ter. In alternativa a quanto previsto dal comma 8-bis, al fine di promuovere lo sviluppo d’impianti alimentati da fonti rinnovabili di energia, da installare su terreni e immobili siti nei territori comunali di cui al comma 8-bis, è istituito un Fondo presso il Ministero dello sviluppo economico per l’erogazione di contributi a favore dei medesimi soggetti di cui al comma 8-bis. Alla ripartizione del Fondo tra gli enti interessati si provvede con uno o più decreti del Ministro dello sviluppo economico da adottare entro il 31 dicembre 2022.

8-quater. Agli oneri derivanti dall’attuazione dei commi 8-bis ed 8-ter, determinati nella misura di 50 milioni di euro a decorrere dall’anno 2023 si provvede mediante corrispondente riduzione del Fondo per interventi strutturali di politica economica di cui all’articolo 10, comma 5, del decreto legge 29 novembre 2004, n. 282, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 dicembre 2004, n. 307. Il Ministro dell’economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.