Home Cosvig Convegno a Roma sui Sistemi Geotermici non Convenzionali – Il contributo dell’UGI...

Convegno a Roma sui Sistemi Geotermici non Convenzionali – Il contributo dell’UGI per un Progetto Finalizzato di R&S

287
0
CONDIVIDI
Riportiamo un interessante articolo di Giancarlo Passaleva, presidente onorario di UGI, tratto dal numero 39 del Notiziario UGI

Fonte: Unione Geotermica Italiana

Autore: Giancarlo passaleva

Come annunciato nel precedente n. 38 di questo Notiziario, lo scorso 20/6/2014, presso la Facoltà di Ingegneria civile ed industriale dell’Università La Sapienza di Roma, nell’Aula del Chiostro, si è svolto con notevole partecipazione ed ottimo successo un Convegno sul tema Sistemi Geotermici non Convenzionali, organizzato dalla Facoltà stessa di Ingegneria, con l’egida di varie organizzazioni italiane e straniere, tra cui anche l’UGI. 

 
Fig.1: Chiostro della Facoltà di Ingegneria della
Università “La Sapienza”, Roma, sede del Convegno

Dopo i saluti di apertura da parte del Preside della Facoltà e l’intervento introduttivo dello scrivente a nome dell’ UGI, il Convegno si è svolto con le seguenti presentazioni :

1) Stime di crescita della Geotermia in Italia al 2050, con il contributo dei sistemi geotermici non convenzionali (R. Cataldi-W. Grassi-G. Passaleva, UGI)
2) Definizioni, stato attuale delle tecnologie e frontiere di ricerca (A. Manzella, CNR/IGG Pisa)
3) Riserve senza risorse (G. Falcone, Università di Clausthal, Germania)
4) Coproduzione di idrocarburi ed energia geotermica (C. Alimonti, Università La Sapienza, Roma)
5) EGS: Sistemi Geotermici Potenziati (G. Falcone- Università di Clausthal, Germania)
6) Sistemi geopressurizzati (A. Battistelli, SAIPEM)
7) Fluidi supercritici toscani (A. Dini, CNR/IGG Pisa)
8) Advezione laterale in sistemi geotermici associati a caldere: i casi dei Colli Albanie di Torre Alfina (G. Giordano, Università Roma 3)
9) Atlante Geotermico (E. Trumpy, CNR/IGG Pisa) 
10)Risorse geotermiche nell’Alto Lazio (D. Scrocca, CNR/ IGAG Roma)
11) Sistemi di conversione termico-elettrico (E. Tortora, Università La Sapienza, Roma)
12) Lo scambiatore di calore in pozzo: applicazione a differenti sistemi geotermici (E. Soldo,  
     Università La Sapienza, Roma).

Nell’intervento introduttivo lo scrivente ha affermato che “….già da qualche anno l’UGI sostiene la necessità (nell’ambito della geotermia di potenza) di avviare quanto prima il processo di sviluppo in Italia dei sistemi geotermici non convenzionali, per i seguenti due motivi principali, inerenti le risorse energetiche rinnovabili nel nostro Paese:
#  l’inevitabile declino nei prossimi decenni dei sistemi geotermici idrotermali di alta temperatura; e
#  la prossima “saturazione di sfruttamento”delle fonti rinnovabili fotovoltaica, eolica, ed idroelettrica.
… Occorre che questa visione prospettica sia chiara a tutti: mondo della ricerca, operatori industriali, organismi politici e di governo, per concentrare l’attenzione sulla urgente necessità di sviluppo dei sistemi geotermici non convenzionali, di cui tratterà la prima relazione di questo Convegno, e che rappresentano, ad oggi, la sola prospettiva di una ulteriore forte crescita delle energie rinnovabili, alternative a quelle fossili.
… Si può quindi affermare fin d’ora che lo scopo principale di questo Convegno consiste nel richiamare l’attenzione di Enti di ricerca ed Istituzioni sulle limitate possibilità di crescita della produzione geo-termoelettrica in Italia da sistemi geotermici idrotermali e le molto maggiori prospettive, invece, di tale produzione da sistemi geotermici non convenzionali (SGnC), diffusamente presenti nel Paese; tutto ciò al fine di promuovere urgenti azioni per avviarne concretamente lo sviluppo prima possibile.
… Infatti, le risorse geotermiche attualmente utilizzate, provenienti da serbatoi geotermici idrotermali di alta temperatura, possono garantire – in base ad una stima ottimistica – una crescita limitata in entità e tempo, con un successivo prevedibile decremento, come mostrato nella Fig. 2, tratta dalla prima relazione del Convegno……”.
Note di intervento introduttivo a parte, tratti dalla prima relazione del Convegno, offriamo ai lettori i seguenti spunti.
 

 


Fig.2: Previsioni di sviluppo di potenza ed energia geotermoelettriche in Italia da soli sistemi idrotermali, fino al 2050

a) A livello mondiale è nota l’esistenza di sistemi geotermici non convenzionali (SGnG) di alta temperatura che includono: sistemi magmatici su terra ferma e campi fumarolici sottomarini, sistemi a fluidi superpercritici, salamoie calde, sistemi geopressurizzati, e sistemi geotermici a bassa e bassissima permeabilità, trasformabili artificialmente in sistemi geotermici idrotermali (detti EGS, ovvero Enhanced Geothermal Systems). Per questi ultimi la sperimentazione è in corso da anni in diversi Paesi del mondo, ma finora senza risultati significativi.

b) Gli studiosi che a livello internazionale indagano sul tema, stimano che il potenziale complessivo globale dei SGnG sia superiore di diversi ordini di grandezza (>1000 volte) rispetto alla potenzialità dei sistemi idrotermali, finora utilizzati.

c) Tutti i tipi di SGnG sono presenti nel territorio italiano. Per essi l’UGI ritiene che, con un idoneo Progetto di Ricerca e Sviluppo ad essi dedicato, sia possibile avviare un forte rilancio della produ-zione geotermoelettrica in Italia già a partire dalla metà del prossimo decennio (Fig. 3).
 

   

Fig. 3: Sviluppo atteso della potenza installata e dell’energia elettrica prodotta in Italia da sistemi geotermici
                  idrotermali e (complessivamente) da sistemi geotermici non convenzionali, fino al 2050

 

d) Appare chiaro dalla figura 3 che il futuro di lungo termine della produzione geotermoelettrica in Italia dipende in larga misura dalla possibilità di sfruttare a scala commerciale i sistemi geotermici non convenzionali.

e) Tuttavia, perché ciò divenga possibile, è indispensabile, secondo l’UGI, che sia attivato rapidamente il  citato Progetto finalizzato di Studi e Ricerca, riguardante tutti i sistemi geotermici non convenzionali  nelle peculiari condizioni geologiche del nostro Paese, al fine di:
– accertare la fattibilità tecnico-economica dell’utilizzazione a scala industriale dei SGnC per la
  produzione  di energia elettrica;
– quantificare l’energia da essi complessivamente estraibile;
– individuare, nell’ambito delle estese aree dove più probabilmente i sistemi in parola sono presenti 
  (Fig. 4), i siti prioritari ove realizzare i primi progetti di sviluppo a scala industriale.
 
 

Fig. 4:  Zone di più probabile ubicazione di
“Sistemi Geotermici non Convenzionali”

 

f) Il programma di massima indicato per il Progetto di R&S raccomandato prevede la perforazione di 10-20 pozzi, a profondità da 4000 a 5000 m, in 5-10 siti, geologicamente diversi tra loro, all’interno delle aree rappresentate in Fig. 4 e l’installazione di 3-5 impianti geotermici pilota da 1-2 MWe, per consentire prove di produzione di lunga durata, al fine di verificare il comportamento dei serbatoi nel tempo ed effettuare i necessari tests sui materiali dei pozzi e degli impianti di produzione.

g) Per tutte le attività sopra dette, compresa la preparazione di un idoneo Documento di Progetto, si prevede che occorra un tempo complessivo di 9-10 anni, con una stima di costo, a prezzi attuali, tra 200 e 400 M€, in funzione del numero di pozzi e di impianti pilota, che potranno essere realizzati.

h) E’ importante che l’iniziativa proposta dall’UGI, mirata ad un sostanziale aumento della produzione di energia geotermoelettrica, sia diffusamente conosciuta e condivisa dal mondo scientifico e dalle Istituzioni preposte ai problemi dell’energia e dell’ambiente, in modo che venga recepita al più presto dal Governo, al fine di mettere in moto i relativi meccanismi decisori e di finanziamento nazionali ed eventualmente internazionali. E ciò anche tenendo conto delle positive ricadute occupazionali che l’attività del Progetto in parola prima, e la successiva applicazione industriale dei suoi risultati poi, possono produrre.

i) A questo proposito è utile ricordare che la Comunità Europea, proprio in questi giorni, ha avviato attività di studio per fronteggiare possibili situazioni di emergenza che, data la sua forte dipendenza energetica da Paesi terzi, potrebbero verificarsi nella presente contingenza socio-politica internazio- nale (ved., a tale riguardo, la notizia breve n.1, a pag.8 di questo stesso Notiziario).
A parte la sintesi della prima relazione sopra fatta, dal Convegno emerge quanto segue:
# la maggior parte delle presentazioni (nn.1-2-4-5-6-7-8-10) hanno sviluppato temi direttamente inerenti o correlati al titolo del Convegno, con un importante apporto specifico di approfondimenti e conoscenze;
# due presentazioni hanno trattato temi generali di notevole interesse, come l’approfondimento del rapporto tra “risorse” e “riserve” geotermiche (n.3, Prof.ssa Falcone, Università di Clausthal)) e la realizzazione di un Atlante Geotermico (Dr. Trumpy, CNR-IGG Pisa).
# infine gli ultimi due contributi (n.11, Prof. Tortora, e n.12, Prof. Soldo Univ. La Sapienza) hanno proposto tecniche innovative per la conversione di energia termica in energia elettrica e per lo scambio di calore all’interno dei pozzi, con metodologie applicabili a diversi sistemi geotermici.

Al Convegno ha partecipato anche il Ministero dello Sviluppo Economico, con rappresentanza qualificata.
L’evento ha avuto notevole eco e rilevanza su molti mezzi di comunicazione e le presentazioni sono  reperibili anche sul sito dell’UGI.