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Controllo emissioni delle centrali di Bagnore 3 e 4 sul Monte Amiata

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Arpat risponde alle preoccupazioni emerse da articoli di stampa locale.

Fonte: Geotermia News

Autore: Redazione

L’ARPAT (Agenzia Regionale Protezione dell’Ambiente Toscana), risponde attraverso il suo sito web, alle sollecitazioni apparse su un articolo di stampa locale (Il Tirreno del 26 maggio scorso), nel quale si dava evidenza ad una interrogazione al sindaco di Arcidosso (GR) da parte di un consigliere di minoranza sui controlli delle emissioni delle centrali geotermoelettriche di Bagnore 3 e Bagnore 4, nel confinante comune di Santa Fiora. Il consigliere manifestava una certa preoccupazione per la presenza di colonne di fumo provenienti dagli impianti.

Per quest’ultime ARPAT informa che, ovviamente, dalle centrali non vengono emesse “colonne di fumo”, ma solo vapore (e questo può essere più o meno visibile a seconda delle condizioni atmosferiche presenti al momento- ndr). Ma la parte più corposa della replica da parte dell’Agenzia indica che “Le due centrali non sono attualmente esercite al massimo della potenzialità (i 3 gruppi vengono eserciti ad una potenzialità pari a circa 16 MW, non essendo ancora entrato in produzione il pozzo Bagnore 22 B). Si è proceduto ugualmente al controllo, normalmente effettuato solo alle condizioni di massima potenza, per verificare la funzionalità dei sistemi di abbattimento di H2S (idrogeno solforato), Hg (mercurio) e NH3 (ammoniaca).”

Il monitoraggio della qualità dell’aria viene effettuato, con varie modalità di monitoraggio, sia da ENEL che da ARPAT, ma è a quest’ultima che è demandato il compito di verificare la modalità gestionale e l’attendibilità dei dati raccolti dall’Ente elettrico. Per quanto concerne il parametro H2S (che è quello ritenuto più preoccupante da parte dell’interpellante), il monitoraggio viene effettuato tramite 4 centraline ENEL e due mezzi mobili ARPAT, e settimanalmente viene emesso un bollettino sulla qualità dell’aria, disponibile sul sito di ARPAT.

Riassumendo non si sono avute particolari criticità per quanto concerne il parametro H2S, nemmeno durante l’attivazione della centrale di Bagnore 4 e durante il prolungato periodo di fermo dell’AMIS della centrale di Bagnore 3. Pur riscontrandosi sporadici episodi di maleodoranza, non è stato rilevato un peggioramento della qualità dell’aria rispetto agli anni precedenti, nonostante la potenza installata sia passata da 20 a 60 MW. ARPAT rassicura inoltre sul fatto che, durante il monitoraggio effettuato, non siano state riscontrate criticità relative neppure per tutti gli altri parametri presi in considerazione, cioè Hg, NH3, PM10, Radon.