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Con la geotermia 100 posti di lavoro

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Enel Green Power grazie alla centrale Bagnore 4 può dare ossigeno all’Amiata

Fonte: Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Autore: Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

AMIATA. Una pioggia di soldi sull’Amiata geotermica, 90 miloni di euro, bonifiche, riassetti e nuovo sfruttamento e soprattutto occupazione: 100 posti di lavoro in 5 anni. Questo il progetto di Enel Gren Power, presentato ieri a Piancastagnaio. «L’Amiata ha bisogno di ridisegnare il proprio futuro, Enel Green Power può essere un partner importante in questo processo».

Questo il commento di Franco Ulivieri al termine dell’incontro promosso da Enel e dai comuni, con la presenza dei sindaci di Piacastagnaio e Santa Fiora e dei presidenti delle 2 Comunità Montane amiatine, con l’imprenditoria locale promosso da Enel Green Power e dalle Amministrazioni comunali: «L’importante – ha aggiunto il presidente della Comunità montana Amiata grossetana – se c’è condivisione di strategie con istituzioni e parti sociali».

La posta è di quelle grosse: 90 milioni di investimenti per lo sviluppo geotermico, 20 milioni di euro di ricadute economiche per il territorio. Poi partirà anche il progetto Bagnore 4. Insomma, dopo un lungo periodo di attesa, in cui non si sono risparmiate le polemiche, anche pesanti, fra comitati ambientalisti da un lato e istituzioni e Enel dall’altro, si sta intravedendo una conclusione per la geotermia, con alcune aspettative soddisfatte che in tanti auspicavano: prima di tutto le imprese del territorio e poi le istituzioni che nello sfruttamento geotermico hanno voluto vederci chiaro in termini di sicurezza ambientale e umana (si contano ormai a decine gli studi commissionati dalla regione Toscana alle università e alla scienza) e che vogliono ricavare da questa benedetta geotermia anche opportunità certe per la crescita dell’Amiata.

Ma cosa è stato deciso a Piancastagnaio? Enel ha presentato i suoi progetti di sviluppo geotermico, in primis il piano di riassetto di Piancastagnaio, che ha già terminato l’iter autorizzativo relativo alla via (Valutazione di Impatto Ambientale) e sta per completare l’iter inerente all’autorizzazione unica necessaria per partire con la fase operativa. Il progetto permetterà la chiusura della famigerata centrale Pc2 (che diventerà la sede dell’area geotermica di Piancastagnaio), garantendo il calore a Floramiata ed all’intera zona di Casa del Corto attraverso il nuovo termodotto, e prevede inoltre il riassetto di tutta la rete di interconnessione e degli impianti geotermici di Pc3, Pc4 e Pc5, con i migliori standard tecnologici e ambientali, opere di adeguamento e automazione degli impianti principali e ausiliari, revisione generale dell’infrastruttura tecnologica, oltre ad alcune nuove perforazioni e interventi di ripristino di pozzi esistenti.

Dei 90 milioni di euro investiti, 70 riguarderanno opere ad alta specializzazione, mentre 20 saranno destinati a servizi, opere civili, interventi di manutenzione che potranno avere ricadute sul tessuto imprenditoriale locale. Una volta concluso l’iter autorizzativo per la realizzazione della Centrale Bagnore 4, potrà partire anche la costruzione del nuovo impianto geotermico che comporterà investimenti di ulteriori 130 milioni di euro ed oltre 100 occupati per 5 anni tra addetti diretti e indiretti. Soddisfazione delle istituzioni e delle 60 e più medie e piccole imprese presenti all’incontro: «Enel Green Power – ha detto Montemaggi, di Enel green Power – intende favorire la creazione di un distretto industriale locale, sempre più specializzato e capace di fare sistema, per sostenere le prospettive di sviluppo geotermico sull’Amiata con significative ricadute sul territorio».