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Comuni rinnovabili 2016, una cavalcata lunga dieci anni

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Il nuovo rapporto di Legambiente, realizzato col contributo di EGP, mette a confronto le FER (Fonti Energetiche Rinnovabili) diffuse sul territorio nel 2015 con quelle del 2005

Fonte: Rinnovabili&Territorio

Autore: Redazione

Il rapporto Comuni Rinnovabili 2016 di Legambiente, realizzato con il contributo di Enel Green Power e presentato a Roma nel corso di un incontro presso la sede del GSE, mostra che, nonostante tutto, l’Italia rimane al centro del cambiamento che ha caratterizzato il mondo dell’energia negli ultimi dieci anni. «I risultati di questo studio –ha dichiarato l’amministratore delegato di Enel Green Power, Francesco Venturini– mettono in risalto come, nonostante l’attuale contesto macroeconomico sfidante, lo sviluppo delle rinnovabili continui a progredire sia a livello globale che a livello locale»
Nel 2015 attraverso le rinnovabili il Paese si è garantito il 35,5% dei consumi elettrici e il 17% di quelli complessivi (nel 2005 le percentuali erano rispettivamente al 15% e al 5,3%). Nel mentre il numero di comuni in cui è installato almeno un impianto da fonti rinnovabili è passato da 356 a 8047 (ovvero, in ogni comune italiano è presente almeno un impianto FER), e in 2.660 municipi l’energia elettrica pulita prodotta supera quella consumata. Tra questi, sono 39 i migliori comuni d’Italia individuati da Legambiente, dove il mix di impianti diversi permette di raggiungere il 100% di energia da fonte rinnovabile sia per gli usi termici che per quelli elettrici.
«È il momento di aprire una nuova fase di sviluppo delle fonti rinnovabili nel nostro Paese –ha concluso il vicepresidente di Legambiente Edoardo Zanchini–, e oggi è davvero possibile grazie alla riduzione del costo degli impianti e alle innovazioni nella gestione delle reti e dei sistemi di accumulo. I comuni più avanzati in questa rivoluzione dal basso, dimostrano come si debba guardare a un modello energetico sempre più distribuito, pulito, innovativo. Al neo ministro Calenda proponiamo di guardare a queste esperienze per raggiungere l’obiettivo del 50% da rinnovabili annunciato dal Premier Renzi entro la legislatura, liberando in particolare l’autoproduzione, la produzione e distribuzione locale da fonti rinnovabili. Sono numerose le barriere e le tasse, infatti, che oggi impediscono investimenti che sarebbero a costo zero, e per questo occorre introdurre regole semplici e trasparenti per l’approvazione dei progetti, spingendo gli investimenti attraverso innovazioni nel mercato elettrico e negli incentivi, nelle reti energetiche».