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Come sta l’ambiente della Toscana? La risposta nel nuovo Annuario pubblicato da ARPAT

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Fratoni: «Opportunità di conoscere e acquisire la piena consapevolezza sullo stato di salute dell’ambiente in cui vivono»

Fonte: Rinnovabili&Territorio

Autore: Redazione

L’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana (ARPAT) ha pubblicato l’edizione 2018 – la settima – dell’Annuario dei dati ambientali della Toscana, un documento che raccoglie oltre 50 indicatori, attraverso cui vengono approfonditi i temi ambientali ed analizzato lo stato dell’ambiente a livello regionale.

«Un grande contributo alla trasparenza – l’ha definito l’assessore all’Ambiente della Regione Toscana, Federica Fratoni, durante la presentazione dell’annuario in Palazzo Strozzi Sacrati – e alla partecipazione e un’opportunità che viene offerta ai portatori di interesse, ma anche ai cittadini tutti, di conoscere e acquisire la piena consapevolezza sullo stato di salute dell’ambiente in cui vivono grazie a dati accessibili, una caratteristica questa su cui ARPAT ha lavorato molto».

C’è un rapporto profondo di collaborazione con l’Agenzia per l’ambiente, ha voluto sottolineare Fratoni, ricordando che ARPAT non è solo l’organismo deputato al controllo, ma è il punto di riferimento tecnico e scientifico della Regione, e dovendo quest’ultima occuparsi non solo di questioni macro ma anche delle singole autorizzazioni alle imprese, lo scambio e la collaborazione con ARPAT è essenziale.

Consultando il rapporto è possibile approfondire sei capitoli tematici – aria, acqua, mare, suolo, agenti fisici e sistemi produttivi –, che forniscono un quadro dettagliato sullo stato delle principali matrici ambientali toscane, e degli impatti antropici che vi gravano. I dati aggiornati al 2017 compongono dunque un quadro ampio e articolato.

Osservando i principali indicatori emerge ad esempio una qualità dell’aria «complessivamente positiva, anche se – precisano da ARPAT – permangono alcuni problemi per tre inquinanti: PM10, ossidi di azoto e ozono»; la qualità delle aree di balneazione nel 2017 «si è mantenuta ad un livello eccellente», mentre lo stato ecologico e chimico dei fiumi osservati desta più d’una preoccupazione (e lo stesso si può dire per lo stato chimico delle acque marino costiere). Quanto al consumo di suolo, nel 2017 in Toscana si sono persi più di 1600 kmq di suolo, con un incremento dello 0,10% rispetto al precedente anno.

Qui il documento completo: https://goo.gl/YrnzjT.